ROMA - A cinque anni dalla morte di Eluana Englaro, gli italiani stanno ancora aspettando una legge sul testamento biologico. Erano infatti le 20.10 del 9 febbraio 2009 quando la ragazza, originaria di Lecco e in coma da 17 anni, moriva in una clinica di Udine a seguito della sospensione dell’alimentazione e dell’idratazione che la tenevano in vita, una decisione che aveva richiesto, al papà Beppino e alla mamma Saturnia, 11 anni di lotte nelle aule dei tribunali per veder rispettata quella che ritenevano la volontà della propria figlia, contraria all’accanimento terapeutico.