Addio Chiara
Non è voluto mancare nessuno nel dare l'ultimo affettuoso abbraccio a Chiara Da Rugna, mancata la scorsa settimana a causa di una meningite fulminante. La Chiesa di Madonna Bianca era completamente gremita. Tanto che buona parte della gente presente ha dovuto accontentarsi di ascoltare alla Messa dall'esterno Il seme di Chiara (Todesco)
Non è voluto mancare nessuno, oggi, nel dare l'ultimo affettuoso abbraccio a Chiara Da Rugna, mancata la scorsa settimana a causa di una meningite fulminante. La Chiesa di Madonna Bianca era completamente gremita.
Tanto che buona parte della gente presente ha dovuto accontentarsi di ascoltare alla Messa dall'esterno. I compagni di classe del Liceo Da Vinci. E tanti, tantissimi giovani.
Ezio, il papà di Chiara, ha invitato tutti i presenti a vivere la vita in pienezza.
PARLA IL PAPA'
Ieri i compagni di classe della 5E, uniti nel dolore ma desiderosi di ricordare in maniera adeguata l'amica, si sono trovati a casa di una professoressa per preparare una lettera da leggere durante la cerimonia. Un modo per parlare dell'amica e per superare insieme lo choc.
«Abbiamo lasciato ai ragazzi - spiega il dirigente del Da Vinci Alberto Tomasi - la piena autonomia nello scegliere se fare qualche iniziativa per la loro compagna e amica. Oggi saranno presenti molti studenti e molti insegnanti, a dimostrazione di come Chiara abbia lasciato il segno in tutti. Vogliamo ricordarla per sempre e stiamo raccogliendo idee e contributi da parte di tutti. Credo che la prossima assemblea d'istituto, a fine marzo, sarà dedicata a lei e i rappresentanti si stanno già muovendo. Ma poi ci sono tante altre idee, a partire dalla possibilità di creare, come scuola, una borsa di studio a suo nome. Ci penseremo nei prossimi giorni».
«Chiara ha vissuto la sua vita in pienezza: a tutti voi, oggi, porto il suo sorriso ed il suo saluto».
Sono queste le parole con cui Ezio, il papà di Chiara Da Rugna, si è rivolto a tutti coloro che, ieri sera, hanno partecipato alla Santa Messa in ricordo della diciottenne prematuramente scomparsa. In occasione del particolare saluto che i Gruppi giovani della parrocchia hanno voluto rivolgere a Chiara, la chiesa di San Carlo era gremita.
Papà Ezio, nelle sue parole ha proposto a tutti il pensiero del sorriso della giovane «che non sorrideva mai banalmente, ma in modo semplice ed espressivo: era una gioia per me fare esplodere il suo sorriso nella nostra intimità casalinga».
«La mano di Chiara guiderà e proteggerà questa comunità e tutti i suoi compagni di classe, che hanno fatto parte integrante della sua vita», ha proseguito: «In questa comunità Chiara ha incontrato i Sacramenti cristiani, ma soprattutto amici sinceri, ecco perché continuava a frequentare la parrocchia con tanta passione e sollecitudine».
Papà Ezio ha ricordato che proprio pochi giorni fa Chiara si era rammaricata del fatto che l'impegno per l'esame di maturità l'avrebbe un po' allontanata dal Gruppo giovani e dal coro. I cui componenti, circa una cinquantina di ragazzi, si sono incontrati nella serata di venerdì: «Li ho trovati tutti in una stanza - ha raccontato don Lino Zatelli - in silenzio, nel ricordo di Chiara».
Proprio il coro ha aperto la Santa Messa: è stata loro cura proporre i due canti preferiti della giovane, «Maria tu sei» e «Come lassù». Don Zatelli ha fatto spegnere le luci della Chiesa: «Giovedì si è fatto buio a Trento sud, così come dentro in ognuno di noi - ha detto - e la luce tornerà al pensiero di Chiara risorta: questo deve confortare tutti noi».
In più di un passaggio la voce di don Lino si è incrinata, per la commozione. Come quando ha fatto riferimento al tatuaggio con l'ultimo verso dell'«Infinito» di Leopardi che Chiara aveva sulla spalla: «È naufragata - ha affermato - nel mare della Risurrezione». Parole di speranza, prima di invitare tutti a ricordare la riservatezza e la mitezza di Chiara: «Ringraziamo di averla avuta con noi e di avere goduto della sua presenza, della sua eleganza interiore - ha concluso - Chiara sapeva ascoltare e noi per superare la solitudine della sua assenza dovremo essere in grado di ascoltare la nostra Fede in Dio».
Le notizie che non vorremmo mai pubblicare: questa notte è morta una giovanissima ragazza di Trento, Chiara Da Rugna. Chiara frequentava la classe 5E al Liceo Da Vinci: studentessa modello, amante dell'arte e del teatro, se n'è andata per un improvvisto attacco di meningite. L’Azienda provinciale per i servizi sanitari ha immediatamente attivato le misure di profilassi nella scuola frequentata dalla ragazza.
IL CORDOGLIO DEL DA VINCI
Oggi, con costernazione, all’inizio della giornata siamo venuti a conoscenza che ci ha lasciati improvvisamente e per sempre un nostra studentessa, una delle nostre migliori studentesse, Chiara Da Rugna.
Chiara frequentava la classe 5E, con ottimi risultati (nel primo quadrimestre aveva raggiunto la media dell’8 e mezzo), con capacità di padroneggiare in modo ampio tutte le discipline del curricolo. Per lei, l’appuntamento dell’Esame di Stato sarebbe stato la conferma di una carriera scolastica sempre brillante, con la concreta prospettiva di concludere la scuola superore con il massimo dei voti.
Accanto alle qualità legate strettamente all’apprendimento, per giudizio unanime dei suoi docenti e dei suoi compagni di classe, Chiara era esemplare anche la diligenza e la discrezione con la quale contraddistingueva, consapevolmente, la sue presenza a scuola, con atteggiamenti mai egoisti e con quella naturale generosità che appartiene alle persone che, prima di chiedere, si impegnano a dare ciò che ritengono faccia parte della loro responsabilità.
Chiara se ne è andata proprio quando stava per toccare con mano il proprio futuro, quando avrebbe maturato il tempo delle scelte, secondo il suo stile, con quella curiosità e con quella capacità di ascoltare e di confrontarsi che stava diventando la giusta e interessante misura di una sua voluta identità.
La nostra scuola perde una delle sua migliori allieve, un’allieva che ha onorato il nostro Liceo. Cercheremo tutti di ricordarla come si deve, senza retorica e con commozione, come capita nel nostro istituto quando siamo capaci di dare il meglio di noi stessi. Lascerà un vuoto difficile da riempire, prima di tutti fra i suoi compagni di classe e i suoi insegnanti, colpiti profondamente e dolorosamente da questa scomparsa che viene vissuta come incomprensibile ingiustizia.
Non faremo mancare il nostro affetto ai familiari di Chiara, saremo vicini allo spaesamento e alla sofferenza dei nostri studenti. Troveremo il modo per far sì che la sua eredità, per quanto non completamente espressa, diventi patrimonio della nostra scuola.
Il dirigente scolastico
dott. Alberto Tomasi
LA RACCOMANDAZIONE DEL DA VINCI
Oggi è un giorno di lutto per la nostra scuola. Ci ha lasciati, improvvisamente e in un modo che lascia attoniti e impotenti, una nostra studentessa, Chiara Da Rugna. Una ragazza di grandi capacità e intelligenza, una ragazza generosa, una ragazza stimata da tutti i suoi compagni e apprezzata dai suoi docenti. Una studentessa che faceva onore alla nostra scuola.
Sempre, quando scompare una persona che ci è cara, il dolore è il primo e sacrosanto sentimento che ci accompagna. Quando scompare una persona giovane, con la quale si condividono speranze e attese per un futuro che ci farà sentire più grandi e pronti a decidere il proprio destino, questo dolore si fa insopportabile e ci coglie un sentimento di inadeguatezza e un senso di ingiustizia profonda.
Avremo tempo per ragionare sulla vita e sulla morte, su questo nostro tempo che spesso ci fa perdere di vista gli aspetti più veri della nostra esistenza e disperdere le nostre intelligenze e il nostro cuore dietro lusinghe e futilità. Oggi dobbiamo prenderci una pausa e riflettere.
Per questo chiedo a tutti noi (studenti, docenti, non docenti) di essere sobri, di non andare in giro inutilmente per la scuola, di non alzare la voce, di non fare battute infelici; in una parola di comportarsi con grande educazione, rispettando la memoria di questa nostra sfortunata studentessa.
Una scuola come la nostra può dedicare la giornata di oggi e quella di domani a Chiara ed essere vicina ai suoi genitori, ai compagni e ai docenti della 5E.
IL COMUNICATO DELL'APSS
È stata confermata questa mattina la diagnosi di malattia invasiva da meningococco per una ragazza di 18 anni deceduta improvvisamente questa notte al pronto soccorso dell’ospedale Santa Chiara di Trento. L’Azienda provinciale per i servizi sanitari ha immediatamente attivato le misure di profilassi nella scuola frequentata dalla ragazza. In questi casi è prevista infatti la profilassi farmacologica dei compagni della stessa classe, che consiste nella somministrazione di un antibiotico.
I meningococchi sono germi che albergano frequentemente nel naso e nella gola delle persone dove di solito non causano disturbi o sintomi (portatori asintomatici). In rari casi il meningococco può avere un comportamento aggressivo e determinare una malattia grave.
La meningite è la presentazione più comune di malattia invasiva da meningococco. I sintomi di meningite sono comparsa improvvisa di febbre, mal di testa e rigidità del collo, spesso accompagnata da altri sintomi, quali nausea, vomito, fotofobia (sensibilità dell'occhio alla luce) e stato mentale alterato. In alcuni casi la malattia da meningococco può assumere un decorso fulminante con insorgenza improvvisa e quadro clinico da subito grave con ipotensione e shock (sepsi o setticemia da meningococco).
Nella nostra provincia i casi di malattia invasiva sono poco frequenti (in media 3-4 casi all’anno) e si presentano come casi isolati, non in relazione tra loro. Da molti anni non si registrano casi in forma epidemica. Quando si manifesta un caso l’Apss, per il tramite dei Servizi di igiene pubblica, effettua la profilassi antibiotica alle persone che hanno avuto contatti stretti con il malato come familiari, conviventi, compagni di classe e operatori sanitari.