Apss, Flor richiama i dipendenti «curiosi»
Il direttore dell'Azienda sanitaria Luciano Flor torna a richiamare tutti i dipendenti sul rispetto delle regole di privacy e sui rischi disciplinari e penali nei quali incorrono i dipendenti che senza giustificato motivo effettuano incursioni nelle cartelle cliniche di pazienti. È evidente che la cassaforte dei dati dell'Azienda sanitaria nelle quali sono contenuti tutti i problemi sanitari dei trentini fa gola non poco, a chi, magari anche a fin di bene, è curioso di sapere alcuni aspetti della salute di alcune persone
Il direttore dell'Azienda sanitaria Luciano Flor torna a richiamare tutti i dipendenti sul rispetto delle regole di privacy e sui rischi disciplinari e penali nei quali incorrono i dipendenti che senza giustificato motivo effettuano incursioni nelle cartelle cliniche di pazienti. È evidente che la cassaforte dei dati dell'Azienda sanitaria nelle quali sono contenuti tutti i problemi sanitari dei trentini fa gola non poco, a chi, magari anche a fin di bene, è curioso di sapere alcuni aspetti della salute di alcune persone.
Da qui la mail di Flor indirizzata a tutti i dipendenti nella quale ricorda che «il personale dell'Apss in qualità di incaricato del trattamento dei dati personali è tenuto al rispetto delle norme in materia» e invita anche «ad adottare comportamenti che proteggano la riservatezza dei dati». Occhio innanzitutto alle leggerezze: «La password di accesso ai programmi informatici è personale, segreta e non va mai ceduta ad altri: le operazioni eseguite sul sistema sono registrate con riferimento al numero di matricola e attribuite al suo titolare. Per evitare accessi impropri e non autorizzati, anche in caso di momentanea interruzione del lavoro, il Pc e i documenti contenenti dati personali non devono essere lasciati incustoditi. In caso di violazione della privacy (esempio: accessi impropri e diffusione di dati sanitari e personali) la normativa prevede responsabilità di carattere patrimoniale, disciplinare e, per i comportamenti dolosi, sanzioni di carattere penale.
Un'analoga mail era stata inviata esattamente due anni fa quando si erano verificate troppe incursioni non giustificate nelle cartelle cliniche dei pazienti. In seguito a un'indagine interna scaturita dopo una segnalazione erano stati adottati una serie di provvedimenti disciplinari a carico degli autori delle violazioni riscontrate e l'inoltro di richieste risarcitorie all'amministrazione, in quanto patrimonialmente responsabile per le violazioni ai propri dipendenti. L'informatizzazione dei dati con la possibilità per medici e personale sanitario di poter visionare cartella clinica, esami, radiografie dei pazienti da qualsiasi computer con l'inserimento di una password comporta da una parte una facilitazione di rapporti, dall'altra il rischio di violazione della privacy. Si parla di 15 milioni di informazioni sanitarie nel sistema dell'Azienda sanitaria trentina e di almeno 10 mila accessi al giorno a queste.