Samantha Cristoforetti pronta per il decollo spaziale. Tweet di Renzi
Per l'astronauta di origine trentina Samantha Cristoforetti il conto alla rovescia per il suo primo volo nello spazio è già partito da settimane, ma adesso la missione è davvero vicina. La prima donna astronauta italiana sta vivendo le fasi finali della preparazione nella base russa di Baikonur, nel Kazakistan, in vista del lancio di domenica, alle 22,01 italiane, con il quale una navicella Soyuz TMA-15M raggiungerà in crica sei ore la Stazione spaziale internazionale. Con lei, a bordo, ci saranno due colleghi ingegneri: il comandante della missione, il russo Anton Shkaplerov, e l'americano Terry Virts.
Via Twitter, è arrivato anche un «in bocca al lupo» del premier Matteo Renzi:
[[{"type":"media","view_mode":"media_original","fid":"134211","attributes":{"alt":"","class":"media-image","height":"391","width":"893"}}]]
Nata nel 1977 a Milano ma vissuta a lungo a Malè, Samantha Crisoforetti fa parte della nuova generazione di astronauti dell’Agenzia spaziale europea (Esa), per la quale è stata selezionata nel 2009. Oltre ad essere la prima donna astronauta italiana, attualmente è l’unica donna astronauta in Europa.
Capitano dell’aeronautica militare italiana, laureata in ingegneria meccanica all’università di Monaco, nell'ambito della missione nel grande laboratorio orbitante a 400 chilometri dalla Terra, Samantha si occuperà in particolare di nutrizione, tema che le è molto caro e del quale riferisce ampiamente nel suo spazio Web Avamposto 42. Non è invece prevista per lei una passeggiata spaziale, anche se l’avrebbe desiderata molto. È qualificata per utilizzare le tute della Nasa e quelle russe, ma hanno una taglia troppo grande: sarebbe stato necessario costruirne una della sua misura, ma questo avrebbe richiesto troppo tempo.
«Il corpo umano - ama spiegare l'astronauta trentina - è un po' come una navicella nella quale ci muoviamo nella vita, perciò è fondamentale mantenerla in efficienza, a cominciare dal cibo. Ho scoperto su me stessa, nel tempo, che la chiave per mantenere la salute è l'alimentazione».
SAMANTHA SPIEGA LA MISSIONE FUTURA
[[{"type":"media","view_mode":"media_large","fid":"133866","attributes":{"alt":"","class":"media-image"}}]]
La missione «Futura» durerà quasi sei mesi e ha in programma duecento esperimenti. Tra le cose che l’astronauta italiana ha deciso di portare nello spazio c’è la bandiera del team WeFly, unica pattuglia al mondo dove due dei tre piloti sono disabili, e libretti nei quali ha raccolto testi che raccontano il rapporto dell’uomo con le stelle: da poesie, all’equazione che descrive il funzionamento del razzo elaborata all’inizio del ‘900 dal padre dello spazio, il russo Konstantin Tsiolkovsky. «Andare nello spazio - ha detto più volte - e questa missione equivale a realizzare il sogno di una vita, il punto di arrivo di una storia personale e professionale di decenni».
«Futura» è la seconda missione di lunga durata dell’Agenzia spaziale italiana (Asi) e rientra nell’accordo bilaterale Asi-Nasa del 1997 per la fornitura di tre moduli pressurizzati abitativi. La prima era stata «Volare», nel 2013, con Luca Parmitano. Il simbolo di «Futura», disegnato da Valerio Papeti di Torino, è il Sole che brilla nell’alba, fra la Terra azzurra e tante stelle bianche tra le quali sfreccia la Stazione spaziale.
@AstroSamantha riferisce regolarmente via Twitter le sue attività di queste ultime ore in vista dell'attesissimo lancio che vedrà la prima donna italiana volare nello spazio. Secondo quanto si legge, tutto sta procedendo secondo i piani e sono in corso di ultimazione i preparativi finali sulla rampa di lancio numero 31 da cui prenderà il volo la Soyuz.
UNA RECENTE INTERVISTA CON SAMANTHA
[[{"type":"media","view_mode":"media_large","fid":"133871","attributes":{"alt":"","class":"media-image"}}]]
La stazione spaziale è un grande laboratorio orbitante che dal momento del suo completamento è entrata nella fase di pieno utilizzo, divenendo un incredibile centro di ricerche a 400 km dalla Terra. L’attività degli astronauti è quindi focalizzata principalmente sull’attuazione del piano di ricerca e sperimentazione multinazionale e multidisciplinare programmato per le diverse strumentazioni presenti a bordo, incluse quelle italiane.
Samantha sarà protagonista di numerosi esperimenti selezionati dall’Asi, ideati e sviluppati da Università, Enti di ricerca e imprese italiane, oltre a sperimentazioni scelte dall’Esa (Agenzia spaziale europea).
Per tornare alla nutrizione, Samantha Cristoforetti ha scelto una dieta a base di cibi dalle proprietà antiossidanti, primi tra tutti i legumi in una tradizionale preparazione di zuppa. Nel menù spaziale, quattro presidi Slow Food: la piattella canavesana di Cortereggio, la lenticchia di Ustica, la fava di Carpino e il cece nero della Murgia. «Una delle tematiche che vorrei approfondire durante questa missione è quella di una sana e corretta alimentazione - ha raccontato nei giorni scorsi il capitano dell’Aeronautica - ho scelto cibi che mi aiutassero a stare bene e che mandassero un messaggio di consapevolezza e importanza sul cibo sano». Gli studi sulla nutrizione in condizioni estreme sono uno dei 200 progetti di ricerca che si svolgeranno durante il soggiorno nello spazio.
«La corretta alimentazione è indispensabile per chi vive un’esperienza estrema, ma anche nella quotidianità», commenta il cuoco personale di Samantha, Stefano Polato, che dall’osteria di Avamposto 42, la «guida galattica per terrestri in missione» realizzato dell’Esa spiega sul web come si scelgono e si preparano cibi spaziali. Per la prima volta sulla stazione internazionale ci sarà una cambusa e Cristoforetti potrà realizzare il «cooking on orbit», ovvero potrà preparare i suoi piatti, combinando i diversi alimenti che sono stati preparati per la missione Futura dell’Agenzia spaziale italiana.
Per @AstroSamantha, @AstroTerry e @AntonAstrey questi giorni d’attesa trascorrono tra le ultime regolazioni, la visita al cosmodromo e le citazioni di canzoni famose con citazioni. spaziali, come «Jack of all trades» di Bruce Springsteen che ad un certo punto dice: «C’è un nuovo mondo che arriva, posso vederne la luce. Sono uno che se la cava, cara, andrà tutto bene».
Sul social network si vede anche la Cristoforetti con i suoi due compagni d’avventura in un selfie all’interno della stanzetta utilizzata da Yuri Gagarin, il primo uomo a volare nello spazio nel 1961.
Samantha ha poi avuto l’onore di potersi sdraiare sul letto dello stesso Gagarin e di farsi fotografare nello studio dell’ingegner Korolyov, con il suo «righello logaritmico».
Martedì scorso, invece, i tre astronauti hanno piantato il loro albero nel parco di Baikonour, come prima di loro avevano fatto tutti coloro che hanno affrontato una missione spaziale partendo dal sito kazako.
La storia di Samantha Cristoforetti è già pronta per diventare un film. Claudia Cardinale ha infatti in programma una produzione per la tv per celebrare la prima cosmonauta italiana. La docu-fiction, il cui titolo sarà «Spazio: l’avventura italiana» avrà la regia di Pasquale Squitieri e la produzione esecutiva di Ottavia Fusco. L’idea è celebrare la missione della Cristoforetti, ma anche di raccontare l’avventura nazionale nello spazio e la storia degli astronauti italiani.
In val di Sole, frattanto, procedono i preparativi per la grande serata «Con Samantha nello spazio», un ritrovo in piazza Regina Elena a Malé, domenica dalle 21, per seguire in diretta su maxischermo il lancio della navicella.
Ieri Samantha ha ricevuto il messaggio di saluto dai presidenti della giunta e del consiglio provinciale Ugo Rossi e Bruno Dorigatti a nome di tutto il Trentino. Buon viaggio!