Degrado e infiltrazioni: viaggio nel Magnete

di Giuseppe Fin

Degrado, infiltrazioni, ascensori d’emergenza mai funzionati, fili elettrici in balia dell’acqua e la paura di un’intera comunità che da ormai 15 anni attende la riqualificazione della zona dove abita e dove manca addirittura un parco giochi per bambini. Stiamo parlando ancora una volta del Magnete a Trento Nord, una delle più grandi aree residenziali della città costruita negli anni Novanta con più di 300 appartamenti, alcuni privati altri in gestione all’Itea, dove ad oggi abitano oltre 600 persone. Una zona stretta tra via Brennero e la ferrovia, nella periferia a nord accanto a quelle ormai famose terre inquinate dell’ex Sloi e Carbochimica. Un enorme condominio con tanti giovani e anziani in cui i primi residenti sono arrivati a vivere attorno ai primi anni 2002.

IL VIDEO

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LA STORIA
L’area è di proprietà di una cordata di società tra le quali Mit Srl, Costruzione Tridentine Spa, Francesca Srl, Lacos Spa, Lorenzo Nicolodi, l’assicurazione Sace Bt Spa, Sparkasse, Assimoco Spa e infine la Banca Popolare del Trentino. Per la zona dove nel 1990 fu costruito il Magnete, era stato convenuto dal Comune di Trento con le ditte lottizzanti, la realizzazione di una serie di opere urbanistiche ed ulteriori adempimenti patrimoniali in favore del Comune che aveva concesso i terreni. Tra le opere che erano state decise vi erano la realizzazione di un parco e la sistemazione delle aree verdi. Interventi che avrebbero dovuto essere terminati già parecchi anni fa con la successiva cessione, da parte delle società, a titolo gratuito al Comune delle aree. Gli accordi presi con le società lottizzanti non sono però ad oggi stati portati a termine. Nemmeno la «lettera di intimazione» inviata dall’Amministrazione nel 2011 in cui si chiedeva alle società di adempiere ai propri impegni, sembra essere servita a molto. Alla fine del 2013 il Comune aveva fatto sapere che la situazione si era sbloccata e che le aree di proprietà dei privati sarebbero ben presto tornate in mano all’Amministrazione. A marzo di quest’anno, infatti, il vicesindaco di Trento, Paolo Biasioli, presentò il progetto di riqualificazione delle aree verdi del Magnete oggi lasciate al proprio destino. E’ passato quasi un anno e allo stato attuale le «superfici risultano ancora di proprietà delle società lottizzanti».

DEGRADO
«Siamo stanchi di vivere in questa situazione, ormai non crediamo più alle parole del Comune di Trento. Abbiamo paura per il futuro dei nostri figli». I residenti del Magnete sono delusi e arrabbiati. La zona dove vivono è lasciata al proprio destino. Le aree verdi occupate dai diversi rifiuti e fino a qualche mese fa dai topi. Basta camminare su via Unterveger per accorgersi come tutto sia abbandonato. Anche i negozi in zona, uno dopo l’altro, stanno chiudendo. «Queste sono le aree dove i nostri figli dovrebbero andare a giocare a pochi metri c’è addirittura l’area rifiuti» spiegano i residenti.
La situazione più critica riguarda però gli edifici. Giancarmine Bassetti e Antonella Andreatta, due residenti del posto, ci portano a vedere i garage e le cantine. Uno spettacolo che può definirsi raccapricciante. Dal soffitto cadono in continuazione gocce d’acqua, in alcuni punti si sono formate addirittura delle stalattiti. Le crepe ormai occupano tutti i muri e anche i collegamenti elettrici sono in balia dell’umidità e delle infiltrazioni. «Qui abbiamo gli intonaci che crollano per le infiltrazioni - spiegano - e quei fili elettrici in mezzo all’acqua non sono per nulla sicuri». Muffa e umidità che si trasmettono anche all’intero degli appartamenti. Tornando all’esterno degli edifici, l’unico ascensore che dovrebbe essere utilizzato in caso di emergenza non funziona. «Guardate - ci dice Andreatta premendo il bottone - qui non funziona nulla. Questo ascensore non va da diversi anni. Abbiamo poi gli scoli esterni per l’acqua sempre intasati e le cantine perennemente allagate quando piove. Da anni chiediamo aiuto al Comune e ci dicono di aspettare. Ora siamo stanchi». A rendere ancora più problematica la situazione è la vicina presenza dell’ex Sloi, dei terreni inquinati e dell’enorme elettrodotto che passa sopra la testa delle persone. «I nostri bambini - ci spiegano - giocano nella terra che è la stessa dell’ex Sloi. Vogliono rassicurarci che non c’è inquinamento ma noi abbiamo paura». In via Unterveger ogni giorno è un continuo via vai di nomadi che attraversano i binari della vicina ferrovia di Trento Malè per raggiungere poi un gruppo di baracche di legno posizionate nell’ex Sloi. In passato uno di loro è stato addirittura investito da un treno. «Qui tutto è un disastro, ci avevano detto che le aree verdi del Magnete erano diventate del Comune - spiegano i residenti - invece non è così. Ci sentiamo ancora una volta presi in giro».

NUOVO PROGETTO
Il progetto di sistemazione delle aree verdi di via Unterveger, prevede la realizzazione di una zona di aggregazione per i residenti. L’area interessa nel complesso circa 3 mila mq di verde. Nella parte a sud di via Unterveger si è data priorità ai giochi per bambini lasciando la superficie a prato e pavimentando in parte a piattaforme circolari in gomma e materiali colorati. In quest’area sono previste delle aiuole e una fontana. Alcuni alberi assicureranno poi l’ombra nelle zone di gioco e di sosta. In una seconda area verde, sempre presente lungo la via, verrà collocata una piastra sportiva per il gioco della pallavolo. Nelle aree a nord di via Unterveger verrà invece realizzato un tracciato ciclo pedonale. Per l’intero progetto sono stati messi a bilancio da diversi anni 100 mila euro. Di Magnete si discuterà in circoscrizione il 2 dicembre.

 

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