Migranti, tornano le tragedie in mare: 17 morti

Diciassette migranti che erano a bordo di un gommone in navigazione dalla Libia verso l'Italia sono morti probabilmente per disidratazione e ipotermia. I cadaveri sono stati individuati dagli equipaggi di alcuni mezzi di soccorso che hanno raggiunto il gommone ad oltre centro miglia a sud di Lampedusa.

Si tratta della prima grande tragedia di cui si ha notizia da quanto fu avviata dall'Italia l'operazione umanitaria Mare Nostrum, dopo il tragico naufragio dell'ottobre 2013, operazione di cui il governo il mese scorso ha disposto la chiusura. Ora il sistema si basa sostanzialmente sul dispositivo comune europeo, che però non prevede un protocollo di interventi sistematici in alto mare per soccorrere i naufraghi, come avveniva per Mare Nostrum.

Secono le prime informazioni, in seguito a un allarme circa la presenza di un barcone in difficoltà, si sono mobilitati la marina militare e la guardia costiera che hanno inviato in zona alcune unità che erano già in navigazione. Sono stati anche dirottati verso il punto segnalato un rimorchiatore e un mercantile. Raggiunto il gommone, che era in normali condizioni di galleggiabilità, è cominciata l'assistenza ai migranti. A bordo, però, sono stati individuati i 17 cadaveri, mentre le altre persone sono state trasferite sui mezzi di soccorso.

«Questo naufragio è avvenuto a 40 miglia dalla Libia e a cento miglia da Lampedusa. Occorre comprendere come la nostra azione è corretta e giusta. I nostri sono intervenuti perchè siamo nella fase di uscita da Mare Nostrum»: così il ministro dell’Interno Angelino Alfano rispondendo a chi chiede se non sia necessario che Mare Nostrum affianchi l’operazione Ue Triton di Frontex.

Secondo dati diffusi dal governo, in un anno l'operazione umanitaria Mare Nostrum ha salvato oltre 150 mila persone in mare. Con l'addio all'operazione umanitaria, da sempre chiesto a gran voce in particolare dalla Lega Nord, le organizzazioni umanitarie che si occupano di profughi e migranti manifestano forte preoccupazione per il rischio che la fine di Mare Nostrum possa riaprire le pagine tragiche viste negli anni scorsi al largo delle coste italiane, con persone quotidianamente inghiottite dalle acque: si stima che negli ultimi vent'anni i morti siano stati circa ventimila.

Il Trentino ha accolto complessivamente 812 migranti o richiedenti asilo nell'ambito dell'operazione dello Stato italiano Mare Nostrum, che ha visto per un anno la Marina militare mettere in atto operazioni di salvataggio nel Mediterraneo per portare in salvo persone che cercavano di raggiungere l'Italia su imbarcazioni precarie rischiando il naufragio.

Della quota di migranti e profughi accolti in Trentino, 220 fino al 10 ottobre erano ancora nel territorio. Questi ultimi sono tutti maggiorenni tranne tre e provengono da vari Paesi. Una trentina di loro ha utilizzato il servizio ospedaliero per alcuni ricoveri e controlli, ma non risultano esservi mai stati particolari problematiche di salute.

Negli ultimi vent'anni il bilancio di vittime fra l'Italia e l'Africa è impressionante: si stima che i morti siano stati circa ventimila.

 

Secondo dati diffusi dal governo, in un anno di attività Mare Nostrum ha salvato oltre 150 mila persone in mare. Con l'addio all'operazione umanitaria, da sempre chiesto a gran voce in particolare dalla Lega Nord, le organizzazioni umanitarie che si occupano di profughi e migranti manifestano forte preoccupazione per il rischio che la fine di Mare Nostrum possa riaprire le pagine tragiche viste negli anni scorsi al largo delle coste italiane, con persone quotidianamente inghiottite dalle acque: si stima che negli ultimi vent'anni i morti siano stati circa ventimila. - See more at: http://www.ladige.it/news/italia/2014/10/31/immigrazione-oggi-chiude-missione-umanitaria-mare-nostrum#sthash.uyVcnTpX.dpuf

Il Trentino ha accolto complessivamente 812 migranti o richiedenti asilo nell'ambito dell'operazione dello Stato italiano Mare Nostrum, che ha visto per un anno la Marina militare mettere in atto operazioni di salvataggio nel Mediterraneo per portare in salvo persone che cercavano di raggiungere l'Italia su imbarcazioni precarie rischiando il naufragio.

 

Della quota di migranti e profughi accolti in Trentino, 220 fino al 10 ottobre erano ancora nel territorio. Questi ultimi sono tutti maggiorenni tranne tre e provengono da vari Paesi. Una trentina di loro ha utilizzato il servizio ospedaliero per alcuni ricoveri e controlli, ma non risultano esservi mai stati particolari problematiche di salute.

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