Si avvicina il picco dell'influenza. Trentino tra le zone più a rischio
Non siamo ancora al picco dell'influenza, ma ci stiamo arrivando: il numero delle persone destinate a finire a letto con febbre e raffreddore è destinato ad aumentare nel giro di pochi giorni. Lo evidenzia il rapporto epidemiologico Influnet, il sistema di sorveglianza nazionale che elabora i dati forniti dai medici sentinella. Tra il 29 dicembre 2014 ed il 4 gennaio 2015, 4 persone su mille sono state colpite dal virus, una e mezza in più rispetto ai sette giorni precedenti, con un'incidenza che decresce con l'aumentare dell'età: «La fascia d'età maggiormente colpita è quella dei bambini al di sotto dei cinque anni, in cui si osserva un brusco aumento dei casi», evidenzia Influnet.
La provincia di Trento, assieme a Valle d'Aosta, Veneto, Emilia Romagna, Marche e Campania, è fra le zone in cui si sono registrate le percentuali maggiori di persone malate. In particolare nella nostra provincia nei primi giorni dell'anno sono rimaste a letto per colpa dell'influenza 6 persone su mille. Analizzando le fasce, sono stati colpiti dal virus 17 bimbi su mille (nella fascia 0-4), 11 ragazzini su mille (nella fascia 5-14), 4 adulti su mille (fascia 15-65), mentre nella fascia oltre i 65 anni d'età l'incidenza è stata dell'1,53 per mille.
«In Trentino il picco negli scorsi anni era pari a 26-30 casi di influenza su mille persone - spiega Maria Grazie Zuccali , dell'unità operativa di Igiene pubblica dell'Azienda sanitaria trentina - i dati che verranno resi noti domani (oggi per chi legge, ndr) da Influnet probabilmente confermeranno un aumento di casi di influenza».
Se nel vicino Veneto nei giorni scorsi sono stati presi d'assalto pronto soccorso e reparti di pediatria, al Santa Chiara di Trento l'emergenza fino ad ora non c'è. «Non è stata segnalata nessuna situazione critica per la sindrome influenzale - spiega il primario del pronto soccorso Claudio Ramponi - abbiamo invece avuto qualche caso di polmonite».
«L'incidenza di influenza è inferiore al Veneto per quanto riguarda la fascia d'età 0-4 - aggiunge la dottoressa Zuccali - noi abbiamo avuto nei primi giorni dell'anno 17 bimbi a letto su mille, pari a circa 400 bambini, mentre nella regione vicina 30 bimbi su mille. Un aumento della diffusione di virus è legata anche alla riapertura di scuole e asili dopo la pausa natalizia, mentre il dato basso degli ultrassessantacinquenni colpiti dal virus è legato anche alle vaccinazioni. Siamo però lontani dalla percentuale di vaccinati del 75%, come auspicato a livello nazionale riguardo alla popolazione con più di 65 anni e con patologie: i dati relativi alle vaccinazioni 2014 non sono ancora stati elaborati, ma nel 2013 in provincia di Trento eravamo al 58%».