Cremona, fin di vita dopo l'aggressione Oggi presidio antifascista anche a Trento
È in gravissime condizioni all’ospedale maggiore di Cremona l’attivista del centro sociale Dordoni picchiato violentemente da esponenti di Casapound, domenica. Dopo l’episodio sono scatttate iniziative in varie città d’Italia, con presidi in vista della manifestazione nazionale antifascista organizzata per sabato a Cremona. A Trento l’assemblea antifascista annuncia di aver organizzato un presidio antifascista per oggi, giovedì, alle 18, davanti alla Facoltà sociologia.
«Domenica sera - si legge nella nota diffusa dall’assemblea, che chiede la chiusura delle sedi di organizzazioni neofasciste - sessanta fascisti di Casapound, aiutati da loro camerati di altre città hanno compiuto un attacco premeditato contro il centro sociale Dordoni di Cremona. Ad avere la peggio purtroppo è stato Emilio, compagno del centro sociale: i fascisti si sono accaniti su di lui quando oramai era già a terra colpendolo ripetutamente con spranghe e calci in faccia».
L’uomo gravemente ferito, Emilio Visigalli, 50 anni, è un operatore ecologico e abita a Maleo (Lodi) ed è ricoverato in prognosi riservata nel reparto di terapie intensive dove viene tenuto in stato di coma artificiale a causa delle gravi lesioni al cervello.
È stato colpito alla testa con spranghe da militanti dell’estrema destra durante gli scontri scoppiati tra autonomi e neofascisti, poco dopo la fine della partita di calcio Cremonese-Mantova.
Sette persone, tra esponenti del centro sociale e militanti dell’estrema destra che frequentano Casapound, sono state ascoltate come informate sui fatti in questura e in tribunale. È stato sentito anche il presidente del sodalizio di ispirazione neofascista, Gianluca Galli. Domenica sera, dopo la notizia del ferimento del militante di sinistra, il leader nazionale di CasaPound, Gianluca Iannone, ha parlato di «violenza rossa» e di «provocazioni» contro l’associazione di estrema destra invitando i suoi a non «accettarle».
Dal mondo politico istituzionale si sono alzate alcune voci di condanna dell’aggressione neofascista: «È molto grave la notizia arrivata da Cremona sugli scontri provocati da squadristi di Casapound contro militanti di un centro sociale. Esprimiamo vicinanza e augurio di pronta guarigione all’uomo attualmente in coma in seguito all’aggressione ricevuta a colpi di sprangate. Abbiamo presentato una interrogazione con la quale chiediamo al ministro dell’Interno la ricostruzione dei fatti e l’ennesima verifica dell’attività svolta da Casapound che di nuovo si trova coinvolta in gravissimi fatti di violenza di stampo squadrista», ha detto Emanuele Fiano, parlamentare milanese e responsabile sicurezza della segreteria nazionale del Partito democratico. «È evidente - ha aggiunto - che la natura violenta dei comportamenti che vedono protagonisti gli squadristi di Casapound conferma quanto sia inaccettabile l’alleanza politica tra la Lega di Salvini e questo ben noto movimento neofascisti».
E proprio il numero uno del Carroccio su questo tema è stato protagonista di un duro battibecco a «Ballarò» (La7) con Luca Casarini di Sel, già noto esponente dei centri sociali del Veneto. «Con la Le Pen parlerete di Alba Dorata. Perché non dite che voi della Lega puntate a riorganizzate il partito neofascista...», ha detto l’ex leader delle Tute bianche e dei Disobbedienti di area autonoma. «Ma vai a mangiare... rispondo così a chi dice che voglio ricostituire il partito fascista», ha replicato Matteo Salvini. «State con Casapound», ha attaccato di nuovo Casarini.
«Sel ha presentato un’interrogazione parlamentare al ministro dell’Interno Alfano, affinché venga accertata la verità dei fatti, e siano individuati i responsabili dell’aggressione di stampo fascista a danno dei militanti del centro sociale Dordoni di Cremona», ha annunciato a sua volta il coordinatore nazionale di Sinistra ecologia libertà, Nicola Fratoianni, primo firmatario dell’atto ispettivo parlamentare insieme al deputato cremonese Franco Bordo.
«Un uomo - prosegue il coordinatore di Sel - è ridotto in fin di vita, mentre, secondo quanto si apprende da ricostruzioni giornalistiche , le forze dell’ordine sono intervenute caricando gli esponenti del centro sociale che avevano provato a fermare i neofascisti di Casapound per facilitarne il riconoscimento. Il governo faccia chiarezza su questi fatti gravissimi, attivando tutti i canali possibili. È davvero arrivata l’ora di fermare le continue violenze, in tutta Italia, ad opera di Casapound e di altre organizzazioni dichiaratamente neofasciste».
Una nota di condanna è stata diffusa anche da Riccardo Laterza, portavoce nazionale degli studenti riuniti nella Rete della conoscenza: «Assistiamo a un ennesimo vergognoso attacco di stampo fascista ai danni di attivisti quotidianamente impegnati sul territorio per un necessario cambiamento in nome di chi subisce gli effetti della crisi. Passano i decenni, ma la natura degli attacchi fascisti resta la stessa: brutale squadrismo atto a intimidire le esperienze politiche e sociali che stanno dalla parte degli oppressi».
«Come in altre occasioni, non ci facciamo intimorire - aggiunge Danilo Lampis, Coordinatore nazionale dell’Unione degli studenti - e ci impegniamo per una solidarietà attiva che nelle scuole, negli atenei e nelle nostre città si opponga all’avanzata culturale e politica delle nuove destre xenofobe e neofasciste. Anche le istituzioni devono giocare il proprio ruolo: chiediamo la chiusura immediata delle organizzazioni neofasciste del Paese».