Il Punto d’Incontro aperto anche la domenica
A partire dal 15 febbraio il servizio di accoglienza e di mensa sarà assicurato a domeniche alterne grazie alle donazioni offerte da molti cittadini. Nel 2014 la cooperativa con sede in via Travai ha fornito aiuto a 1200 persone, soprattutto stranieri. Sono stati distribuiti oltre 46 mila pasti.
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Grazie all’aiuto di molti cittadini che hanno offerto donazioni, il Punto d’Incontro potrà essere aperto anche la domenica per l’accoglienza e i pasti. La comunicazione è stata data dalla vicepresidente della cooperativa Milena Berlanda, che ha sottolineato come lo sforzo richiesto alla cooperativa per assicurare questo servizio sia gravoso. “Non vogliamo offrire un servizio come gli altri giorni - ha detto Berlanda - ma fare in modo che questa sia una occasione per far incontrare tanti mondi”.
L’obiettivo della cooperativa - ha precisato padre Alberto Remondini, presidente - è quello di mettere a disposizione uno spazio dove possano emergere altre domande e non solo quelle legate al bisogno del cibo. “Il Punto di Incontro - ha aggiunto - è un luogo dove le persone si incontrano con la scusa del mangiare”.
L’apertura domenicale è già stata sperimentata per undici volte nel 2014 finalizzando a questo scopo le offerte mirate ricevute.
Il piano delle aperture festive 2015 comprende fino a giugno una decina di date, a domeniche alterne. Poi si valuterà se proseguire l’esperienza. Il primo appuntamento è previsto per il 15 febbraio, con menù speciale di carnevale: in tavola gli gnocchi. Nei festivi di apertura l’accoglienza nella sede di via Travai comincerà alle 9 con la distribuzione della colazione. Dalle 12.30 alle 14 sarà servito il pranzo preparato dalle cuoche e dai volontari del Punto. Nel pomeriggio, fino alle 17, saranno organizzati momenti di condivisione. Cibo buono e nutriente in un clima di accoglienza e fraternità vogliono essere gli elementi distintivi delle domeniche “alternative” al Punto d’Incontro.
I dati del 2014
La presentazione del calendario delle aperture domenicali ha offerto al direttore del Punto Alberto Cortelletti l’occasione per tracciare un bilancio dell’attività condotta nell’anno appena concluso.
Nel 2014 il Punto ha fornito assistenza in tanti modi a 1.140 persone, quasi esclusivamente uomini. Si tratta di persone - ha precisato Cortelletti - che “avevano una loro collocazione nella società e nel vivere di ogni giorno e che poi l'hanno persa per chiusura della fabbrica, dell'azienda o per vicende personali”.
Gli stranieri rappresentano l’82 per cento degli utenti e provengono da decine di Paesi, di tutti i continenti. Le nazionalità più rappresentate sono quelle della Romania, del Marocco e della Tunisia. Tante sono anche le persone scappate da guerre e da conflitti e riparate in Italia. L’età media è di 40 anni.
Solo pochi hanno un’occupazione stabile e un reddito. Nella quasi totalità dei casi gli utenti sono senza lavoro o hanno impieghi precari. Esattamente la metà ha dichiarato di dormire in strada o in case abbandonate.
I pasti distribuiti nel 2014 sono stati oltre 46 mila, con una media di 143 al giorno.
Totalizza numeri importanti anche il servizio di doccia, utilizzato 9.259 volte. Sono state, infine, 489 le persone che hanno ricevuto abiti e scarpe.
A conclusione dell’incontro con la stampa un pensiero è stato rivolto al fondatore della cooperativa don Dante Clauser, scomparso esattamente due anni fa. Raccontandosi, aveva detto: "Coltivavo nel cuore un desiderio: essere amico di coloro che non hanno amici".