Plurilinguismo e metodo Clil, la parola agli esperti

Il plurilinguismo è davvero così importante? E se sì, quali sono i vantaggi appresentati dal metodo Clil, che il Trentino ha deciso di adottare dalle scuole dell'infanzia fino alle superiori per far sì che le nuove generazioni possano parlare correntemente almeno tre lingue, l'italiano, l'inglese e il tedesco? Non sarà forse che il metodo Clil - basato essenzialmente sull'insegnamento di alcune materie scolastiche direttamente in una lingua diversa dall'italiano -  rende invece più difficile l'apprendimento di quelle materie? O che studiare in inglese e tedesco rende poi più difficile imparare bene l'italiano?

Domande come queste - che riflettono curiosità, aspettative e dubbi di tanti genitori e di tanti studenti - sono state sottoposte a quattro docenti ed esperti del ramo: Federica Ricci Garotti dell'Università degli studi di Trento, Martin Dodman della Libera università di Bolzano, Loredana Bettonte, direttrice dell'Isit-Istituto universitario per interpreti e traduttori di Trento e Isabella Iandarino, dell'Istituto Giacomo Floriani di Riva del Garda. Le risposte in una pubblicazione dell'ufficio stampa della Provincia. 

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