Gli insegnanti precari trentini alzano la voce
Gli insegnanti precari abilitati della scuola trentina oggi hanno scioperato assieme ai loro colleghi del resto d’Italia mentre una loro delegazione teneva un sit in di protesta davanti a Montecitorio a Roma
Gli insegnanti precari abilitati della scuola trentina oggi hanno scioperato assieme ai loro colleghi del resto d’Italia mentre una loro delegazione teneva un sit in di protesta davanti a Montecitorio a Roma.
Con l’iniziativa vogliono richiamare l’attenzione sulla loro situazione di «esodati della scuola». Come la categoria di lavoratori rimasti spiazzati dalla riforma Fornero (senza lavoro e senza i requisti per la pensione) questi insegnati sono stati di fatto «dimenticati» dalla riforma della scuola annunciata dal governo Renzi.
«La riforma “La buona scuola” - spiegano - prevede che vengano immessi in ruolo i professori delle graduatorie ad esaurimento. Questo però non riguarda noi che, dunque, rimarremmo fuori». Con la conseguenza che - nel giro di qualche anno - tutti loro sarebbero in pratica espulsi dal mondo lavorativo delle scuole.
«Scioperiamo per portare all’attenzione della politica il nostro problema e chiediamo al governo che ci faccia rientrare in questo piano di stabilizzazione visto che abbiamo tutti i requisiti per farvi parte». L’appello è lanciato tanto a Matteo Renzi, quanto a Ugo Rossi, «visto che la Provincia ha competenza primaria sul personale».
A sostegno delle loro istanze è stata presentata in Consiglio provinciale una mozione di tutte le forze di minoranza (primo firmatario Filippo Degasperi) che impegna la giunta a considerare la loro situazione e a trovare una soluzione.