Rossi nega la lista dei viaggi degli assessori «Si tratta di informazioni top secret»
Il presidente della Provincia, Ugo Rossi, nella risposta a una interrogazione ha negato al consigliere provinciale di Civica Trentina, Claudio Cia, l'elenco dei viaggi di missione (con giorni e destinazioni) che il governatore stesso e gli assessori provinciali si sono fatti rimborsare nel 2014, mettendole a carico del bilancio provinciale. Secondo il governatore autonomista, infatti, si tratterebbe di «dati che rivestono un profilo di riservatezza». «La richiesta di tutte le missioni 2014 - scrive infatti Rossi - non può essere riscontrata nell'ambito dell'interrogazione». E aggiunge che il consigliere provinciale interrogante: «Potrà prenderne visione facendo richiesta al presidente della Provincia, ai sensi dell'art. 147 del regolamento del consiglio provinciale. In tal caso come previsto dal regolamento al consigliere corre l'obbligo di riservatezza».
Il riferimento di Rossi è al quarto comma dell'articolo del regolamento relativo alle interrogazioni in cui si dice che: «Se le strutture eccepiscono l'esistenza del segreto d'ufficio o dell'obbligo di riservatezza, la richiesta di documentazione è rivolta al presidente della Provincia. In tale caso il consigliere può comunque prendere visione degli atti, con il dovere di rispettare il segreto d'ufficio o l'obbligo di riservatezza». Ma chi l'ha stabilito che i viaggi degli assessori provinciali «rivestono un profilo di riservatezza» per cui si appone il «segreto di Stato» sui trasferimenti - a spese della Provincia - del governatore Rossi o dell'assessore alla cultura, Tiziano Mellarini, piuttosto che su quelli del collega all'agricoltura e turismo Michele Dallapiccola? Lo hanno stabilito loro stessi?
Il consigliere Cia non intende arrendersi: «È assurdo. Non capisco cosa ci sia di riservato nel dire dove e quando il presidente e gli assessori sono andati per missione, facendosi rimborsare i viaggi dalle casse pubbliche. Se vogliono tenere riservate queste informazioni, alla faccia della trasparenza, è chiaro che viene da pensare che abbiano qualcosa da nascondere. Io comunque - conclude Cia - farò senz'altro richiesta al presidente Rossi per poter visionare le informazioni. Mi auguro che non ci vogliano altri due mesi per avere la risposta, come è accaduto per l'interrogazione».
Cia aveva presentato l'interrogazione il 3 gennaio scorso dopo che l' Adige aveva pubblicato il totale delle spese per viaggi di servizio e missioni sostenute nel 2014 che i presidenti e gli assessori si sono fatti rimborsare per un totale di 61.273,04 euro. A guidare la classifica degli assessori che hanno speso di più in viaggi ci sono Mauro Gilmozzi e il collega dell'Upt, Tiziano Mellarini con - rispettivamente - 12.460,28 euro e 12.151,59 euro. Al terzo posto sul podio c'era l'assessore al turismo Michele Dallapiccola (Patt), con oltre 10 mila euro in viaggi di servizio, così come il presidente Ugo Rossi.
Le spese che la giunta può farsi rimborsare comprendono sia i «viaggi di missione» effettuati a fini istituzionali, che i «tragitti tra il luogo di residenza e il luogo di lavoro per gli assessori non residenti a Trento che ne fanno richiesta». Si capisce anche da questa possibilità di chiedere il rimborso del tragitto casa-lavoro perché l'assessora alla salute, Donata Borgonovo Re (Pd), che vive a Trento, si è fatta rimborsare dalle casse pubbliche solo 926,60 euro. Ma è una spiegazione solo parziale visto che anche lei ha effettuato vari viaggi istituzionali a Roma o altrove. Una spiegazione più esaustiva non si può dare perché i viaggi sono «top secret».