Il divorzio breve è legge: sei mesi per dirsi addio
Sì definitivo dell’Aula della Camera all’introduzione del divorzio breve. Il provvedimento è stato licenziato a Montecitorio con 398 sì, 28 no e sei astenuti. Il gruppo della Lega ha votato contro. «Con questa legge il divorzio e lo scioglimento della comunione dei beni si avranno in tempi più brevi e la conseguenza sarà quella di avere una minore conflittualità familiare, non solo nell’interesse dei coniugi, ma anche e soprattutto nell’interesse dei figli». Lo sottolinea il sottosegretario alla Giustizia, Cosimo Ferri. «In particolare - aggiunge Ferri - l’anticipazione dello scioglimento della comunione dei beni comporta una più rapida definizione dei rapporti patrimoniali tra coniugi, eliminando fin da subito una delle maggiori fonti di conflitto nella fase della crisi coniugale. Il provvedimento non sminuisce il valore del matrimonio. Si tratta, infatti, di un testo equilibrato che prevede sempre un periodo di tempo tra separazione e divorzio, seppur abbreviato. Questo consente una giusta riflessione e ponderazione da parte dei coniugi sulla loro decisione, non sacrificando tuttavia per lungo tempo la libertà dei singoli».
Il provvedimento. Sei mesi per dirsi addio. Al massimo un anno, se si decide di ricorrere al giudice. Il «divorzio breve» mette in atto una vera e propria svolta per l’Italia visto che si va a modificare una norma di oltre 40 anni fa. Non saranno, dunque, più necessari tre anni per mettere fine al proprio matrimonio. Non solo: il testo prevede novità anche sulla comunione dei beni. «È una norma di civiltà - ha detto in aula la relatrice Alessia Morani - Sono decenni che il Paese aspetta norme più moderne che accorcino i tempi del divorzio riducendo peraltro quelle conflittualità di cui sono vittime in primo luogo i figli delle coppie che scelgono di separarsi». Così «non si distrugge la famiglia», ha messo in chiaro Fabrizia Giuliani del Pd. Anzi, «investire sulla libertà e sulla responsabilità rafforza i legami».
Come detto, non saranno più necessari gli attuali tre anni di attesa, innanzitutto, indipendentemente dalla presenza o meno di figli; restano i due gradi di giudizio. Il termine decorre dalla comparsa dei coniugi davanti al presidente del tribunale. Novità temporale anche per la divisione dei beni: la comunione dei beni si scioglie quando il giudice autorizza i coniugi a vivere separati o al momento di sottoscrivere la separazione consensuale. L’ordinanza con la quale sempre i coniugi sono autorizzati a vivere separati è comunicata all’ufficiale di stato civile ai fini dell’annotazione dello scioglimento della comunione.
Da subito. C’è poi l’applicazione immediata: il «divorzio breve» sarà operativo anche per i procedimenti in corso. Dal provvedimento, durante la discussione al Senato, è stata stralciata la norma che prevedeva il divorzio immediato, cioè senza separazione. Una norma che avrebbe «rallentato» il percorso visto che sul tema si sono registrate posizioni politiche contrastanti che avrebbero spaccato la maggioranza. Da qui la scelta di affrontare la discussione con un percorso autonomo e di garantire tempi brevi all’approvazione definitiva che oggi è diventata realtà.