Anche il pilota trentino Piergiorgio Rosati vola a Kathmandu
"Dovevo partire oggi, in ferie, per il Nepal, per addestrare personale locale" al volo in alta quota "e la mia vacanza si trasformerà in aiuto ai soccorsi" sull'Everest con altri "colleghi già partiti ed altri tecnici di elisoccorso, che molto probabilmente ci raggiungeranno, tutta gente davvero molto esperta, straordinaria, veri spiderman della montagna". Piergiorgio Rosati, trentino, elicotterista d'alta quota, è in aeroporto a Milano per imbarcarsi per Kathmandu. Il biglietto ce l'aveva già, la partenza era prevista "perchè - spiega al telefono con l'ANSA - sono in ferie e dovevo tornare in Nepal, ci vado da quattro anni, come istruttore di volo per aziende locali. La vacanza ora si trasforma in soccorso.
Altri soccorritori di montagna sono in volo per il Nepal per una spedizione italiana ma hanno deciso di partecipare agli aiuti. Così altri colleghi, tecnici di elisoccorso, che come ogni anno organizzano spedizioni commerciali sull'Everest, hanno in programma una partenza" per guidare degli scalatori ma "dovrebbero cambiare programma e partecipare ai soccorsi, vedremo se occorrerà materiale. Lavoriamo insieme - racconta Rosati - sono alpinisti capaci di adattarsi ad ogni condizione, hanno una professionalità davvero elevata". C'è incertezza sulla situazione che troveranno, "se le strade saranno percorribili, non sappiamo dove stia andando tutta quella gente in uno scenario così devastato" osserva Rosati pensando che una volta in Nepal si ritroverà "con amici, soccorritori del posto a cui ho insegnato, con sherpa, proprietari di agenzie turistiche e altri collaboratori".
Ci sarà da organizzare l'evacuazione di un centinaio di persone rimaste nei campi a 6.000-6.500 metri di altezza dove ora possono arrivare solo gli elicotteri perchè, spiega Maurizio Folini, uno dei più esperti elicotteristi d'alta quota e guida alpina valtellinese prima di mettersi in volo per il Nepal, "in cima al ghiacciaio Khumbu il sisma ha frantumato l'Ice fall, e danneggiato molti ponti sospesi lungo il percorso per arrivare al campo base". Artefice nel 2013 del record del mondo di soccorso più alto, a 7.800 metri proprio sull'Everest dove ha recuperato con la tecnica del longline (una corda e un moschettone) un alpinista stremato, Folini aggiunge che sarà possibile "portare due persone più gli zaini per ogni volo, che dura circa 6-7 minuti per scendere verso i campi base a 5.300 metri e poi ancora giù a Lukla a 2.800 metri dove ci sono piccoli aerei" che possono riportare a Kathamandu turisti e scalatori. Comunque - riflette - bisognerà adattarsi alla situazione del momento e magari improvvisare" con i team nepalesi sul posto" anche se, dopo una seconda valanga, oggi, "gli sherpa si rifiutano di risalire".