Volantini e santini elettorali, i cittadini non ne possono più

di Giuseppe Fin

Siamo alle ultime battute della campagna elettorale e ormai i cittadini ne hanno le tasche piene. Non è solo un modo di dire ma un fatto reale. È bastato girare ieri per il mercato di Trento per trovare persone esasperate con le tasche e le mani piene zeppe di volantini e santini. Una storia che si ripete e che sta dando parecchio fastidio agli elettori. Nelle vie centrali del centro storico, ieri, erano presenti diversi gazebo. Gli irriducibili militanti, facendo gara sul miglior sorriso vincente, hanno cercato per l'intera mattina di rifilare il volantino o il santino di turno.


Se questo non bastasse tra i banchi nel mercato non sono mancati baldi giovani pronti a fermare i cittadini per consegnare del materiale elettorale. Qualcuno guarda il volantino di fretta, altri lo mettono in tasca senza sapere di cosa si tratti ma la maggior parte cerca il primo cestino per disfarsene evitando di accumulare ulteriore carta a casa. Una pratica questa, quanto mai utile, visto che siamo tutti testimoni di come in queste ultime settimane le bussole delle lettere stiano straripando di pubblicità elettorale mescolata a quella commerciale.


«Sono troppi - ci dice Bruna Menestrina mentre passeggia per il mercato - e fanno solo venire il nervoso. Io quando li trovo anche nella cassetta della posta a casa li butto immediatamente nella carta perché non se ne può più».
Di certo lo spreco della carta è assicurato. L'attività preferita da parte dei cittadini ieri mattina era quella di fare canestro nei cestini del centro storico. «Quando arrivo a casa trovo la cassetta delle lettere sempre intasata - ci racconta Umberto M. di Trento - e la mia rabbia per queste cose si unifica a quella per tutte le altre pubblicità commerciali che si trovano nella posta. Ci sono troppi volantini e la situazione è diventata quasi soffocante. Io mi informo leggendo i giornali oppure guardando la televisione ed ho le idee chiare. Ritengo sia importante essere informati ma questi volantini servono a nulla».


Adirata per la mole di carta anche Clelia Agostini che ieri girava il mercato in bici. «Qui non si riesce nemmeno a stare tranquilli finché si gira il mercato - ci dice - perché ogni tre metri ti fermano per darti un volantino. Io dico di non volerne e me li mettono nel cestino con la speranza che li legga ma appena posso li butto via tutti. La politica non mi piace e non so nemmeno se voterò tanto alla fine fanno sempre quello che vogliono».


Ieri a non perdere l'occasione di farsi vedere sono stati anche diversi candidati che hanno scelto il mercato del giovedì per farsi una passerella elettorale distribuendo sorrisi, salutando qualche conoscente e stringendo qualche mano per poi lasciare il proprio santino. Ogni voto è prezioso. «È uno spreco enorme - ci spiega anche Ezio Polo - perché le persone hanno già le loro idee e si informano attraverso altri canali e questi volantini in pochi li leggono. Per finire prima il plico di santini elettorali qualcuno li distribuisce addirittura anche agli stranieri che non votano». A fare un vero e proprio tour de force sono stati i ragazzi sono scesi tra le bancarelle per volantinare. Soprattutto parenti di candidati che hanno deciso di dare una mano. «Stiamo distribuendo i volantini di nostra zia - ci dicono Annalisa e Nina - perché è candidata e lo facciamo con piacere. Non è semplice perché il 50% delle persone prende il volantino mentre il restante 50% dice di no oppure insulta il partito».

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