Uccise la moglie a Zivignago, chiesto il giudizio per Quarta
A neppure tre mesi dall’omicidio, a Zivignago, di Carmela Morlino, la procura ha chiesto il rinvio a giudizio di Marco Quarta. L’accusa è di omicidio pluriaggravato dalla premeditazione, dalla crudeltà, dal coniugio e dall’aver ucciso la moglie a coltellate davanti ai due figli minorenni. L’imputato è accusato anche di violazione della legge sulle armi per il possesso di un coltello da sopravvivenza e di una roncola che secondo l’accusa sarebbero stati usati per uccidere. L’atto è stato firmato nei giorni scorsi dal procuratore capo Giuseppe Amato e dal sostituto Carmine Russo. Ora il giudice fisserà la data dell’udienza e la difesa, sostenuta dall’avvocato Luca Pontalti, con ogni probabilità chiederà di procedere con rito abbreviato, una scelta che permetterà di escludere il rischio di ergastolo (ma non di una condanna a 30 anni di carcere).
Quarta è accusato di omicidio volontario perché «con premeditazione - si legge nel capo di imputazione - cagionava la morte della moglie Carmela Morlino colpendola quindici volte con un coltello che aveva portato con sé e con cui ha atteso la vittima fuori dalla porta della casa di questa. Con le ulteriori aggravanti di aver agito con crudeltà verso le persone, perché si accaniva nei confronti della vittima , incidendo con la lama del coltello fino all’osso, sfigurandola in viso e nel corpo e dell’aver commesso il fatto contro la vita della moglie in presenza dei figli minori. La morte sopraggiungeva in pochi minuti per shock emorragico da dissanguamento». L'atto d'accusa della procura è pubblicato sull'edizione cartacea ed elettronica del nostro giornale.