Truffarono Giacomo Bezzi, immobiliaristi romani condannati
Ci sono voluti quasi due anni di processo ma alla fine sono stati condannati i due immobiliaristi romani accusati di aver truffato i soci della Safes scarl, tra cui anche Giacomo Bezzi. Il giudice Marco La Ganga ha condannato i due imputati rispettivamente a 8 e 6 mesi di reclusione. Dovranno anche risarcire le parti civili, tra cui lo stesso Bezzi, a cui è stata riconosciuta una provvisionale immediatamente esecutiva di 50 mila euro.
La vicenda era complessa. In sostanza l’immobiliarista solandro prestato alla politica e i suoi soci avevano preso una classica «sola». Bezzi, sentito come testimone durante il processo, aveva spiegato come gli fosse stata offerta dall’agenzia immobiliare Asta Italia srl la possibilità di acquistare ad un prezzo interessante due appartamenti in via Marco Attilio a Roma. Safes insieme ad un’altra società versarono con bonifico 100 mila euro ad Asta Italia.
L’affare, però, non andò in porto, ma la caparra non venne restituita a chi l’aveva versata. Invano Bezzi e i suoi soci avevano tentato di recuperare il denaro versato. Il titolare della Aste Italia aveva proposto di restituire i soldi ricevuti attraverso la cessione di un credito che lui stesso aveva nei confronti della Software e Service srl. I titolari, o presunti tali, delle due società vennero anche in val di Sole a fine 2010 per consegnare due assegni da 50.000 euro. Quando però gli immobiliaristi cercarono di incassare gli assegni questi risultarono scoperti Controparte chiese di pazientare qualche mese: i vecchi assegni scoperti vennero dunque sostituiti da nuovi assegni, ma il risultato non cambiò. Anche quei titoli di credito risultarono non incassabili.