Inchiesta partite comprate, indagati altri calciatori di B

Ingenti somme di denaro, 100 mila euro in contanti, sono state sequestrate dagli agenti della Digos in casa di Giovanni Luca Impellizzeri, agente di scommesse on line, arrestato ieri con altre sei persone nell’ambito dell’operazione «I treni del goal» indagate per i reati di associazione a delinquere finalizzata alla frode sportiva.

Contestualmente all’arresto di Impellizzeri, la polizia, ha eseguito alcune perquisizioni nell’abitazione di Impellizzeri e in ufficio dove è stato anche trovato un localizzatore di microspie a radio frequenza. In casa di Piero Di Luzio, a Roma, tesserato del Genoa Club sono stati sequestrati documenti e appunti, ora al vaglio degli investigatori, che contengono riferimenti al Catania Calcio e alle somme di denaro versate.
Tra gli indagati nell’ambito dell’operazione c’è anche Christian Terlizzi, 36 anni, calciatore del Trapani ed ex del Catania.

Le informazioni di garanzia sono state notificate ieri al calciatore trentino Riccardo Fiamozzi (Varese), a Luca Pagliarulo, Antonio Daì (Trapani), Matteo Bruscagin (Latina), Alessandro Bernardini (Livorno).

Sono in corsa di notifica ulteriori analoghi provvedimenti a carico di altri calciatori di Serie B.

Per quel che riguarda la partita di Lega Pro Messina-Ischia, terminata con il risultato di 1-1, secondo gli investigatori i vertici della società peloritana, il patron Pietro Lo Monaco, l’amministratore delegato Alessandro Failla e il direttore sportivo Fabrizio Ferrigno si sarebbero adoperati affinché la gara terminasse con il risultato del vantaggio temporaneo dell’Ischia nel primo tempo e del pareggio finale.

La motivazione della frode sarebbe legata al consistente profitto ricavabile da tale tipologia di scommessa della quale si sarebbe occupato anche in questo caso Impellizzeri. Le varie agenzie quotavano infatti l’incontro con quello specifico risultato parziale/finale fino anche a 19 volte la posta.
Lo Monaco, Failla e Ferrigno risultano anch’essi indagati per concorso di frode in competizione sportiva aggravata dall’essere la stessa influente ai fini dello svolgimento di concorsi pronostici e scommesse regolarmente esercitati.

Durante le perquisizioni gli agenti della polizia postale hanno sequestrato cento computer. Gli investigatori stanno cercando di ricostruire quanto e in che modo la frode abbia influito sulle scommesse on line.
Sono stati sequestrati i telefoni cellulari dei dirigenti del Catania Calcio, gli smartphone del presidente Nino Pulvirenti, dell’ad Pablo Cosentino e dell’ex direttore sportivo Daniele Delli Carri.

Intanto, è stato fissato per lunedì 29 giugno, davanti al Gip del tribunale etneo Fabio Di Giacomo l’interrogatorio di garanzia nel corso del quale verranno sentiti il presidente del Catania Calcio Nino Pulvirenti, l’amministratore delegato Pablo Cosentino e Giovanni Luca Impellizzeri, l’agente di scommesse sportive.
Gli altri quattro indagati - Daniele Delli Carri, 44 anni, ex direttore sportivo Calcio Catania, Pietro Di Luzio, 51 anni, Fabrizio Milozzi, 46 anni, Fernando Antonio Arbotti, detto Michele, 55 anni, procuratore sportivo e agente Fifa -, saranno sentiti da altri Gip su delega dell’ufficio di Catania.

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