L'orso fa strage di pecore in Bondone: alle Viote sbranati due esemplari
Torna a colpire l’orso, con una vera e propria carneficina: due pecore sbranate e altre diciotto che, spinte dalla paura, sono finite in un fossato non lasciandosi scampo dopo essersi ammassate una contro l’altra.
È accaduto in Bondone, nella notte tra martedì e mercoledì quando l’animale si è presentato nei pressi di malga Fragari: siamo nella conca delle Viote, ai piedi delle Tre cime, all’imbocco della val d’Eva. La malga rappresenta una struttura funzionale di malga Brigolina ed è gestita dall’Azienda forestale per permettere l’alpeggio tra giugno e settembre.
In questo periodo in zona si trovano le greggi di due pastori, Orlando Bolognani di Vigo Cavedine ed un collega di Vigolo Baselga: le pecore durante la notte si trovano all’interno di un recinto elettrificato, ma non è bastato per dissuadere l’orso dai suoi intenti. Il disastro è stato scoperto ieri di buon mattino da Bolognani che, salito a malga Fragari come ogni giorno, ha trovato la rete abbattuta in un punto e le pecore scosse. Più in là, tracce di interiora che, subito oltre una collinetta, hanno lasciato spazio ad un macabro spettacolo: le carcasse di due pecore sventrate e, più sotto ancora, le carcasse di altre diciotto pecore: sono morte nel tentativo di sfuggire all’orso, fuggendo e finendo così in fondo ad un avvallamento, schiacciandosi l’una con l’altra.
Abbattuto Orlando Bolognani, che con l’orso aveva già avuto a che fare in passato: «Purtroppo non è la prima volta che l’orso aggredisce le mie greggi - spiega - dato che l’anno scorso me ne sbranò una e due anni fa me ne fece finire 47 in una scarpata, sul Cornet. Io spero che chi di dovere faccia qualcosa perché per chi come noi vive di allevamento la situazione non è sostenibile. E non parlo di questioni meramente economiche. Certo, contano anche quelle ma non è il risarcimento della Provincia quello a cui mi riferisco. Io quando parlo di perdite, parlo della vista di animali uccisi o spinti a finire ammazzati in fondo ad una scarpata: per chi come noi si prende cura quotidianamente dei propri animali, doverli vedere morti e sbranati è pesante. Spero davvero che in qualche modo si metta mano a questa situazione perché è davvero pesante ed è ora che alla presenza degli orsi in queste zone, costantemente frequentate da pastori e allevatori, si ponga rimedio. Il mio auspicio è che questa nuova strage che abbiamo dovuto subire faccia riflettere chi di dovere su questa questione e gli permetta di prendere le decisioni più sagge in proposito».