Incidente mortale a Rabbi, muore ventunenne del posto

Incidente mortale questa mattina alle 4 e 20 a San Bernardo di Rabbi. Vittima una ragazza di 21 anni del posto, Elisabetta Magnoni, che stava tornando a casa da una festa campestre a Rabbi Fonti insieme ad un amico di 39 anni. Elisabetta era stata alla festa degli alpini a Plaze dei Forni, a Peio Fonti, e poco dopo le 4 ha deciso di tornare a casa: meno di un chilometro separava il luogo della festa dalla abitazione. Forse a causa di un malore o di una distrazione, l’auto sulla quale viaggiava si è capottata e la studentessa universitaria è rimasta schiacciata sotto il mezzo.

Cosa sia accaduto esattamente è al vaglio dei carabinieri di Cogolo. Elisabetta Magnoni era alla guida della vettura e, per cause ancora in via di accertamento, ha perso il controllo dell’auto ed è finita su una rampa erbosa a lato della strada. La vettura si è impennata ed è ricaduta ruote all’aria sulla careggiata. Purtroppo la ragazza, che non aveva le cinture allacciate, è stata parzialmente sbalzata fuori dalla vettura attraverso la porta che si era aperta in conseguenza dell’urto ed è rimasta schiacciata dalla stessa auto ed è morta sul colpo. 

Un dramma incredibile per l’intera comunità: Elisabetta, nipote di Ciro Pedergnana, noto albergatore della valle, e figlia di Carlo Magnoni e Paola Pedergnana, era molto conosciuta in zona. A lanciare l’allarme è stato un residente che è stato svegliato nel cuore della notte da un fortissimo botto.


- Il funerale sarà martedì alle 18 a S.Bernardo -


«Allegra, disponibile, unica»

Più volte la mano accarezza il legno chiaro. La pioggia di gocce d'acqua benedetta, che bagna i piedi del feretro, paiono lacrime. Quelle lacrime che a fatica la mamma riesce a ricacciare indietro. Lì accanto, sul comò, c'è una foto in bianconero che la ritrae pensierosa e assorta. «Dormivo tranquilla... È andata via ieri sera e me l'hanno portata stamattina...».
Paola Pedergnana parla più a se stessa che a una delle tante persone che sono giunte nella loro abitazione di Penasa, un piccolo agglomerato di case posto sul pendio della montagna a un chilometro dal paese di San Bernardo. Sono lì per manifestare il proprio dolore per l'assurda scomparsa di Elisabetta Magnoni all'età di 21 anni. La giovane, poco dopo le 4 del mattino, stava tornando a casa da una festa campestre a Rabbi Fonti insieme a un amico di 39 anni, ospite all'hotel Miramonti di San Bernardo, quando ha perso il controllo della sua auto, che si è cappottata e l'ha schiacciata senza lasciarle scampo.
La comunità della valle di Rabbi, attonita, si è stretta intorno alla mamma, al papà Carlo e al fratello Michele. I suoi coetanei sono nel piazzale di casa, seduti su una panchina a chiedersi il perché di una fine così inspiegabile. Le zie, i cugini, i numerosi parenti e gli amici si sono ritrovati nella stanzetta per dare un ultimo saluto a una giovane conosciuta praticamente in tutta la valle di Rabbi. Elisabetta, nipote di Ciro Pedergnana, noto albergatore della valle, già amministratore comunale e fino a qualche anno fa vicepresidente della Cassa rurale di Rabbi e Caldes, non passava di certo inosservata: la sua innata simpatia, la sua allegria e la sua capacità di stare con tutti, ereditata forse dai nonni albergatori, la facevano amare da tutti.
«Aveva sempre una parola gentile per chiunque. - ricorda Giannina, la cugina di primo grado della madre - Non faceva distinzione tra grandi, piccoli, giovani o meno giovani».
Diplomata all'Istituto agrario di San Michele all'Adige, la ragazza era a un passo dalla laurea in Scienze dell'Alimentazione presso l'Università di Padova. Ma nella sua vita non c'era solo lo studio.
Quando poteva, Elisabetta dava una mano anche ai nonni e alla mamma con il lavoro in hotel e, come già il nonno, era un membro attivo della comunità. Con gli amici dedicava buona parte del suo tempo all'organizzazione di manifestazioni più o meno impegnative. Il torneo di calcetto ogni anno la vedeva tra i volontari e non ha mancato di impegnarsi nelle edizioni dello «Zavarai», dalla parola dialettale «disordine», l'evento sportivo musicale sulla cultura giovanile promosso dal gruppo giovani «Foròbos-ci», o nel «New generation party» di Daolasa. Sulla Betti, Betta o Eli, come la chiamavano gli amici, si poteva sempre contare. E per questo il dolore della perdita si fa ancora più forte. Anche su Facebook si fa strada la tristezza. Alcuni amici ricordano Elisabetta, lei che non aveva nemmeno un profilo sul social network.

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