Danneggia l'auto, vecchia e malandata, dei vicini che lo massacrano di botte
È stato pestato dai vicini fino a perdere la vita. E solo perchè avrebbe danneggiato un’auto, peraltro vecchia e malandata. È accaduto a Mondragone nel Casertano, la vittima si chiamava Raffaele Ibello, di 48 anni; i suoi presunti assassini, Immacolata Francioso, il compagno Antimo Sagliocco e il figlio di 19 anni Pasquale Buonocoro, sono stati fermati dai carabinieri per omicidio preterintenzionale.
A Mondragone la dinamica è però poco chiara, anche perchè fino a ieri sera gli investigatori dell’Arma ancora non sapevano ancora l’esatta natura della morte di Ibello, noto come assuntore abituale di bevande alcoliche. Quel che è certo è che l’uomo è stato trovato ieri pomeriggio poco dopo le 16.30 riverso sull’asfalto nei pressi dell’abitazione in cui viveva da solo, in via Como, in un quartiere popolare; a ritrovarlo i carabinieri della Compagnia di Mondragone guidati dal capitano Lorenzo Chiaretti che erano stati chiamati per un’auto danneggiata. Ibello non presentava ferite particolari, nè c’era del sangue attorno al suo corpo; è stato così condotto dal 118 alla clinica Pineta Grande di Castel Volturno dove i sanitari hanno verificato che era in gravissime condizioni provando in tutti i modi a rianimarlo; dopo due ore però il cuore di Ibello ha smesso di battere, e la salma è stata condotta all’istituto di medicina legale di Caserta dove domani potrebbe tenersi l’autopsia disposta dalla Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere.
I medici hanno ipotizzato che l’uomo possa aver riportato delle emorragie interne, risultate poi fatali, visto alcune fratture riscontrate alle costole e alle vertebre. I tre responsabili, ieri sera, prima di essere fermati, hanno anche presentato denuncia di danneggiamento della loro auto a carico di Ibello; poi, grazie all’aiuto di pochi testimoni - la maggior parte dei vicini di Ibello si sono chiusi in un silenzio omertoso - i carabinieri hanno appreso che l’uomo sarebbe stato preso a calci e pugni dalla Francioso, dal compagno e dal figlio. I tre, in caserma, hanno provato a difendersi dicendo che Ibello era già malato per la dipendenza dall’alcol ma non sono stati creduti. Il fermo potrebbe essere convalidato dal Gip già domani.