Il Comune di Trento ha chiuse le porte al dialogo e dunque l’unica alternativa è ormai un ricorso al Tar. Con un comunicato su Facebook, i titolari del Bici Grill di Trento sud rompono il silenzio sulla vicenda che da giorni, loro malgrado, li vede al centro di una vivace polemica con l’amministrazione cittadina, dopo l’ordinanza di palazzo Thun.

In particolare, i titolari confermano di aver sempre rispettato le norme in vigore e i contenuti della convenzione a suo tempo sottoscritta con il Comune. «Escludiamo, per diretta conoscenza dei fatti, come l’ordinanza prenda origine, per lo più, come sembrato, da presunti abusi edilizi a noi addebitati, ma sappiamo, invece, come il tutto nasca dalla paura dei tecnici per la presenza simultanea di troppe persone (richiamando, così, le norme Enac) e per un uso, sempre secondo gli uffici competenti, diverso rispetto al servizio che dovremmo fornire alla pista ciclabile».

Gli obblighi della convenzione, spiegano, sono sempre stati rispettati: «I servizi per i ciclisti sono stati tutti attivati per consentire loro di poter beneficiare di un luogo accogliente, di risolvere problemi tecnici, aiutarli in caso di malori ed offrendo ciò che di meglio la gastronomia territoriale propone. Per quel che riguarda il parcheggio contestato, questo fa parte dei servizi aggiuntivi pensati sia per i nostri clienti, sia per gli utenti della ciclabile non necessariamente costretti ad una consumazione presso di noi. Questo è regolarmente concesso con un contratto stipulato con la Provincia Autonoma di Trento, proprietaria del terreno».

Non solo: le autorizzazioni per le attività collaterali, finite nell’occhio del ciclone, sono sempre state richieste per poi essere rilasciate, dopo opportuni sopralluoghi, e controllate, più volte in occasione degli eventi, da chi di dovere».

Ma ecco il post completo pubblicato sulla pagina Facebook del Bici Grill: