Ladri in azioni, tentato furto anche al bar Università Sei gli appartamenti colpiti uno dopo l'altro a Povo
Sale il numero degli appartamenti svaligiati sabato pomeriggio a Povo. Sono in totale sei le famiglie residenti nelle palazzine di via Sabbioni che, al rientro in casa, hanno trovato l'amara sorpresa. E sempre sabato pomeriggio, forse lo stesso gruppo di malviventi, ha colpito anche in un altro sobborgo della città: a Martignano. In questo caso sono due le abitazioni finite nel mirino dei ladri.
Come avvenuto negli altri casi per entrare i malviventi hanno praticato un piccolo foro nella porta finestra e poi hanno aperto la maniglia con un uncino. In tutti i casi l'attenzione dei ladri si è rivolta su oggetti di oro e denaro: le tecnologie, dal tablet al computer, sono state ignorate. In tutti i casi la polizia ha proceduto ai rilievi, alla ricerca di possibili elementi utili ad identificare i malviventi.
Per complicare la vita ai ladri che utilizzano questo metodo è possibile far installare speciali maniglie con meccanismo di sicurezza; o più semplicemente si può ricorrere ai classici chiavistelli o ad altri sistemi meccanici azionabili solo dall'interno, che bloccano l'apertura.
Dalle case private ai locali pubblici. In città nelle scorse settimane si sono registrate varie effrazioni. Non sempre, per fortuna, il colpo è riuscito.
È il caso del Bar Università di via Giovanni Prati, dove i ladri - nella notte fra giovedì e venerdì scorso, hanno tentato di portare la porta, senza però riuscirvi. «La porta d'entrata principale - conferma il titolare, Mauro Zatelli - è molto solida. In questo caso hanno provato a forzare quella che di solito si apre solo in estate. Ma siccome l'anno scorso ho avuto un tentato furto ho provveduto a rinforzarla ed ha retto. Dunque non sono riusciti ad entrare, hanno fatto solo danni agli infissi».
Per il titolare del bar, oltre all'amarezza per il tentativo di furto, restano i danni da riparare.
Proprio quella notte si era registrato un altro tentativo di furto in una fioreria di via Rosmini. In quel caso, armato di piccone, un 43enne trentino aveva cercato di forzare la porta, venendo poi messo in fuga - con un complice - dall'intervento del proprietario, che aveva allertato le forze dell'ordine.
Sul posto era arrivata la volante della polizia e l'uomo era stato arrestato. Non è escluso che prima, la coppia, abbia cercato di forzare anche la porta del bar usando lo stesso piccone. Il complice, tuttavia, aveva fatto perdere le proprie tracce ed è tuttora ricercato.