Trento non vieta i botti di Capodanno Solo l'invito a usarli «con moderazione»
Allora, procediamo con ordine, per fare chiarezza: la Provincia emette un’ordinanza firmata dal presidente Ugo Rossi che vieta l’utilizzo di botti, petardi e fuochi artificiali in tutto il territorio ma solo nelle aree extraurbane, dando libertà a ogni sindaco di decidere per la propria città o paese. Più di quaranta comuni dicono no ai botti. Le motivazioni vanno dal forte pericolo d'incendio, alla tutela delle persone, al rischio di danni fisici e psichici per gli animali.
A Rovereto la giunta lascia libertà di sparare i fuochi, andando contro al proprio regolamento.
A livello nazionale Renzi dice sì ai botti («Niente provvedimenti, non è un argomento chiave»).
Insomma, riassumendo: la Provincia dice «no, ma», più di trenta comuni sul territorio provinciale dicono «no», Rovereto e Renzi dicono «sì».
E Trento? Come si dice «per non sapere né leggere né scrivere» il Comune dice «sì, no e ma», tutto insieme.
Nel comunicato, infatti, si legge: «Per i festeggiamenti di Capodanno l’amministrazione comunale raccomanda un utilizzo contenuto di petardi e fuochi d’artificio, per rispetto sia verso le altre persone che stanno festeggiando sia verso gli animali che possono essere profondamente turbati dai forti rumori delle esplosioni. Al tempo stesso si consiglia ai proprietari di animali di non lasciarli soli nelle ore vicine alla mezzanotte».
Si aggiunge poi che le modalità di festeggiamento sono disciplinate dall’articolo 50 del Regolamento di polizia urbana, ovvero «petardi e materiali pirotecnici non devono compromettere l’incolumità delle persone, è vietato usarli o lanciarli in presenza di persone e di animali. L’uso di petardi e materiali pirotecnici è ammesso dalle ore nove alle dodici e dalle ore quindici alle ore ventuno, salva la deroga dalla mezzanotte alle ore sei del primo gennaio. Chi viola le disposizioni dovrà pagare una multa tra i 54 e i 324 euro».
Quindi, in buona sostanza, a Trento funzionerà così: «sì» all’uso dei petardi, «ma» con moderazione e «no» a lanciarli alla presenza di persone e animali, al lasciare soli gli animali indicativamente tra le 23 e l’una. E, inoltre, è vietato fare botti tra le 21 e le 24, però poi si potrà proseguire fino alle 6 del mattino del primo gennaio. Tutto chiaro, no?
Ecco i Comuni che hanno deciso per il divieto: in Vallagarina a Terragnolo, Volano, Besenello, Vallarsa, Pomarolo; in Giudicarie-Rendena a Preore, Brione, Pelugo, Bondone, Vigo Rendena, Pieve di Bono, Storo, Valdaone, Condino, Comano, Bleggio Superiore, Castel Condino, Pinzolo, Madonna di Campiglio e a Pelugo; in val di Non e val di Sole a Cis, Predaia, Ton, Rabbi, Terzolas, Terres, Caldes, Tassullo; in Primiero a Mezzano, Siror, Tonadico; in Valsugana a Levico, Ivano Fracena, Novaledo e Tenna; in val di Fiemme e val di Fassa a Cavalese, Castello Molina di Fiemme, Vigo di Fassa, Pozza e Moena; in Rotaliana Andalo e in Valle dei Laghi Calavino, Lasino e Cavedine.