«Educata» con il battipanni
L'eccessiva severità della madre avrebbe avuto anche contraccolpi psicologici sulla figlia
Avrebbe usato il battipanni per punire la figlia. Un'educazione «vecchio stile» che ora rischia di costar cara alla madre. La donna, una trentenne straniera ma da molti anni in Italia dove si è sposata con un trentino, è accusata di «abuso dei mezzi di correzione o di disciplina». La delicata vicenda giudiziaria nasce da una segnalazione fatta dalla figlia a «Telefono Azzurro». La ragazza, che ora frequenta le scuole superiori con buon profitto, all'inizio dell'adolescenza aveva avuto un periodo di forte conflittualità con la madre a cui era comunque molto attaccata. La minorenne lamentava gli atteggiamenti molto rigidi, talvolta addirittura violenti, della madre nei suoi confronti.
Un'educazione "all'antica" che la ragazza faceva iniziare parecchi anni prima, quando era una bimba di soli 4 anni. Si parla di percosse, anche con un battipanni, che in talune occasioni avrebbero causato anche lividi e tagli. L'eccessiva severità della madre avrebbe avuto anche contraccolpi psicologici sulla figlia in cui affiorarono sensi di colpa e la convinzione, errata, di essere una persona "cattiva". In realtà, dopo un periodo di frizione, i rapporti tra madre e figlia sono molto migliorati. In parte gli atteggiamenti educativi violenti erano dovuti alle differenze culturali.
La donna aveva educato la figlia come si faceva al suo Paese d'origine e come i suoi genitori avevano fatto con lei, cioè con rigidità e qualche sberla. Ora le parti, con l'avvocato Vasco Chilovi per l'imputata e l'avvocato Chiara Sattin per la figlia minorenne, stanno cercando una via giudiziaria per evitare i traumi del processo, anche a tutela della rinnovata serenità del nucleo familiare.