Una speranza per Chico Forti «Istanza per riaprire il caso»
Entro l’anno l’avvocato Joseph Tacopina presenterà un’istanza perché sia riaperto il caso giudiziario di Chico Forti, l’imprenditore trentino rinchiuso da 18 anni nel carcere di Miami dove sta scontando la condanna all’ergastolo per omicidio.
«Servono prove che dimostrino chiaramente la sua innocenza - ha detto Tacopina incontrando oggi a Trento il presidente del Consiglio provinciale Bruno Dorigatti - ma sono ottimista perché credo che queste prove emergeranno dalla corposa documentazione acquisita presso il dipartimento di polizia di Miami. Non ci accontenteremo di un no e faremo tutto ciò che sarà necessario per riaprire il caso e chiedere un nuovo processo».
[[{"type":"media","view_mode":"media_preview","fid":"915831","attributes":{"alt":"","class":"media-image","height":"180","style":"float: right;","width":"180"}}]]
L’avvocato Tacopina, che era accompagnato da alcuni esponenti del comitato «Una chanche per Chico» - ha espresso a Dorigatti piena fiducia nella possibilità di ottenere questo risultato, pur non nascondendosi le difficoltà. «Ci sono voluti sei mesi - ha ricordato - per entrare in possesso di sei scatole di documenti che aprono nuove piste e confermano, soprattutto, ciò che è assolutamente evidente, l’innocenza di Chico Forti».
Per Tacopina occorre però che, parallelamente all’attività giudiziaria, si muova anche il livello politico e diplomatico con un’iniziativa del governo italiano. «Chiunque prenderà in mano seriamente questo caso - ha osservato l’avvocato - non potrà non rendersi conto che siamo di fronte ad un’ingiustizia gravissima, a un vero e proprio aborto giudiziario». Tacopina ha infine ricordato di essersi recato in visita da Chico due mesi fa e di averlo trovato «ottimista e grato anche per il supporto sempre più convinto di tanti soggetti a suo favore anche in Trentino».