Croce rossa trentina: Spadaro verso la guida del comitato
La riorganizzazione della Croce rossa italiana, e anche di quella trentina, è entrata nel vivo. Dopo la privatizzazione (avvenuta in Trentino ufficialmente con il primo di gennaio) e la divisione del territorio in un comitato provinciale che governa tre comitati locali, si procederà nelle prossime settimane all'elezione dei presidenti dei comitati locali prima e di quello provinciale poi.
La riorganizzazione prevede un comitato locale di Trento del quale fanno parte 18 gruppi (Trento, Bezzecca, Condino, Dimaro, Coredo, Lavis, Mezzocorona, Trento, Rovereto, Brentonico, Canal S. Bovo, Borgo, Levico, Pergine, Cavalese, Sover, Vezzano, Arco e Tione), al quale si aggiunge il comitato locale Val di Fassa (Vigo e Moena) e quello degli Altipiani (Folgaria e Lavarone).
L'appuntamento con l'elezione del presidente e del consiglio dei comitati locali è per il 28 febbraio. Non ci sarà battaglia elettorale in quanto è stata presentata una lista unica. Per Trento il candidato presidente è Claudio Spadaro, dal 2006 referente del gruppo di Pergine, che si presenta con una lista di candidati da lui scelti. I nomi sono quelli di Viviana Battisti (referente di Rovereto), Giovanna Fedel (Pergine), Sandro Fronza (Trento) e Katia Onorati (referente di Lavis). Del consiglio farà parte come consigliere «Giovani» Cristina Zandonai di Rovereto.
Per quanto riguarda la Val di Fassa, invece, candidato presidente è Mauro Pederiva (già presidente), mentre per gli Altipiani è Mara Mittempergher .
Secondo passaggio sarà l'elezione del presidente del comitato provinciale prevista per il 17 aprile. Attualmente unico candidato è Alessandro Brunialti, attuale commissiario, volontario da più di trent'anni. Ma - come puntualizza lui stesso - c'è tempo fino a 15 giorni dalle votazioni per presentare la propria candidatura.
Infine appuntamento per il 15 maggio per l'elezione del presidente nazionale.
Come detto la nuova organizzazione della Croce Rossa prevede che i comitati locali siano onlus private e comitato provinciale avrà funzione di controllo sui gruppi.
Nessun problema, per quanto riguarda i dipendenti. In Trentino, rispetto ad altre zone d'Italia, sembra che questo passaggio sia avvenuto in maniera piuttosto indolore. «A tutti i circa 50 dipendenti è stato cambiato il contratto», spiega Brunialti che assicura che qui non ci sono problemi di esuberi che invece i sindacati hanno evidenziato nel resto d'Italia dove ci sarebbero 2 mila lavoratori che avrebbero perso il posto a causa della privatizzazione dell'Ente. 2 mila lavoratori in attesa di risposte.
Brunialti spera invece che a livello locale la nuova organizzazione porti la Croce Rossa ad essere «più operativa e a rispondere maggiormente ai bisogni dal nostro territorio». Una Croce Rossa più snella, nella sostanza,capace di dare risposto in tempi più rapidi e con una maggiore autonomia locale.
Con i sui 3.700 soci, di cui 2.600 attivi, quello della Croce rossa e un vero e proprio piccolo esercito al servizio della comunità. Non solo servizio legato ai soccorsi con l'ambulanza, ma anche progetti legati all'inclusione sociale, corsi per preparare la collettività di fronte alle emergenze, cooperazione in campo internazionale e promozione della diffusione di alcuni fondamentali principi tra i giovani.