Furto in centro, colpo alla libreria Benigni: i ladri scappano con il registratore di cassa
I ladri scappano con il registratore di cassa di uno dei negozi storici di Trento
Odioso furto nel pomeriggio di ieri in pieno centro a Trento: un manipolo di malviventi, composto da due o forse tre persone, ha preso di mira la storica libreria «Benigni» di via Belenzani, riuscendo a distrarre la titolare ed allontanandosi con l’intero registratore di cassa. In pochi - in città e non solo - non conoscono Maria Benigni, 78 anni: dal maggio 2013, dopo la scomparsa della sorella maggiore Pia, porta avanti la libreria da sola. Tutti ne apprezzano la competenza e ne conoscono il fare sempre posato, il sorriso e la profonda cortesia, inversamente proporzionale al suo fisico minuto.
Proprio per tutto questo il «colpo» di ieri sera non può che suscitare una rabbia particolarmente forte. Mancavano pochi minuti alle 18 quando dalla porta a vetri della libreria sono entrate tre persone: «Non tutte assieme - ha poi spiegato Maria Benigni, sempre accompagnata dalla sua inseparabile «divisa» color kaki con appuntata la targhetta della libreria - ma dapprima un uomo solo, poi una coppia».
Particolare non irrilevante, perché se dopo un istante il primo uomo se n’è andato, la coppia ha invece iniziato a chiedere all’anziana di poter esaminare alcuni volumi presenti sugli scaffali della parte più interna della libreria. Hanno obbligato Maria Benigni a salire sulla scala in alluminio per raggiungere gli scaffali più alti, per poi trattenerla sempre lontano dalla cassa, con la scusa di esaminare i volumi. Poi, ringraziando, la coppia se n’è andata. È stato subito dopo, ritornata nella sala principale della libreria, che la 78enne è trasalita: dal tavolo utilizzato come postazione principale, era letteralmente sparito il registratore di cassa. Sul tavolo era rimasto desolatamente solo il cavo dell’alimentazione elettrica.
Incredula e disperata, Maria Benigni è scesa in strada, richiamando l’attenzione di tre studenti universitari di passaggio: «Ci ha chiesto aiuto, era addirittura senza voce dallo spavento». Grazie all’intervento dei tre giovani, Maria ha subito allertato le forze dell’ordine e al civico 51 di vie Belenzani sono arrivati agenti della polizia locale e carabinieri, che hanno raccolto la sua testimonianza. Non è escluso che i tre fossero in combutta tra loro con compiti ben precisi: dapprima tutti assieme hanno controllato che la donna fosse sola. Poi la coppia si è occupata la 78enne con lui che l’ha tenuta occupata con la richiesta dei volumi e lei che ha fatto da «palo». Con il terzo uomo che probabilmente è poi rientrato portandosi via il registratore di cassa.
«Sto davvero molto male - ha spiegato Maria Benigni - perché è tutto davvero triste. Non tanto per il danno in sé: non so quanto ci fosse nella cassa, dovevo ancora fare i conti, li faccio sempre solo a fine giornata. Ma quello che più fa male è che ormai non ci si può più fidare di nessuno. Ora non posso più stare tranquilla, io qui lavoro da sola e so già come mi sentirò d’ora in avanti ogni volta che qualcuno entrerà da quella porta. Penserò, sarà un cliente o qualcuno da cui dovrò guardarmi?»