Automobile rigata per «vendetta» Arriva una maxi multa: 22.500 euro
Urla, gestacci, strombazzate. Le liti fra automobilisti - per un parcheggio rubato o un sorpasso azzardato - sono all’ordine del giorno
Urla, gestacci, strombazzate. Le liti fra automobilisti - per un parcheggio rubato o un sorpasso azzardato - sono all’ordine del giorno. Nella maggior parte dei casi, però, il tutto si risolve con qualche insulto e la rabbia che sbollisce mentre ci si allontana. Stavolta però, una insospettabile 50enne, ritenendo che un altro automobilista, nello scendere, avesse sbattuto la portiera contro la sua automobile, non si è «limitata» ad una strigliata verbale. No, la signora ha afferrato la chiave e gli ha rigato il veicolo.
Una «vendetta» che rischia ora di costarle decisamente cara: la donna, una impiegata pubblica, è stata raggiunta da un decreto penale di condanna di ben 22.500 euro. Di fronte a questo salasso, attraverso il suo avvocato Romina Targa, la donna ha deciso di impugnare il provvedimento, preferendo affrontare un processo. I fatti finiti in Tribunale, sui quali ora dovrà pronunciarsi un giudice, sono successi lo scorso autunno in città.
La donna, a quanto pare, aveva parcheggiato in via Grazioli. In quel momento è arrivato anche l’altro automobilista, a bordo di un veicolo di grossa cilindrata. Il signore ha parcheggiato ed è sceso, insieme alle altre persone che viaggiavano con lui sul mezzo. Ad innescare la furiosa reazione della donna - questa almeno la sua versione - il fatto che il proprietario dell’altro mezzo, nell’aprire la portiera, abbia urtato la sua automobile. Una prepotenza (o presunta tale) che ha fatto da miccia. La donna, in un primo momento, avrebbe gridato contro l’altro conducente, richiamandolo per un comportamento ritenuto scorretto e indicando i segni rimasti sulla sua macchina.
L’altro automobilista, tuttavia, non deve avere dato peso alle urla e ai rimproveri della signora. Se per arroganza o perché era convinto di non avere causato alcun danno non è dato saperlo. Forse il conducente ha fatto segno con la mano alla donna che non era successo nulla, invitandola a smetterla. Quello che appare certo - perché a confermarlo ci sarebbero vari testimoni - è il fatto che la donna, a quel punto, abbia deciso di vendicarsi da sola. Ha afferrato la chiave del suo veicolo ed ha inciso per bene la fiancata dell’altro mezzo.
La rabbia deve essere stata tale che la signora non si è preoccupata di agire senza farsi vedere. A quel punto, chi era insieme al proprietario del mezzo danneggiato, ha allertato subito le forze dell’ordine, raccontando al telefono quanto stava accadendo e fornendo dati precisi sul luogo e i mezzi coinvolti. In via Grazioli è così arrivata una pattuglia della polizia locale, che ha provveduto a raccogliere la testimonianza dei presenti e quella della signora.
A quel punto gli atti sono stati trasmessi in procura: il magistrato, esaminati gli elementi raccolti, ha ritenuto accertata la responsabilità della donna e, per questo, ha chiesto l’emissione di un decreto penale di condanna. La multa inflitta alla donna è stata salata: 22.500 euro. A fronte di un danno alla carrozzeria dell’auto rigata di circa 800 euro. La difesa, come detto, si è opposta. A questo punto, visto che sulla responsabilità della donna non vi sarebbero dubbi, è probabile che cerchi di contenere i danni risarcendo la vittima, prima di affrontare il processo.