Dormire e divertirsi: diritti che avranno uguale valore
Qualcosa si muove. Nessun passo da gigante, nessun cambio di rotta deciso, ma forse sarà la volta buona e Trento inizierà a essere una città (anche) per i giovani. Lo assicura l'assessore Roberto Stanchina, incaricato dalla giunta comunale di essere l'interlocutore sul tema della musica e dei concerti. Della movida, direbbe qualcuno: ma sposiamo la tesi di Vanni Scalfi, che presentando in commissione il documento, partorito dopo nove mesi di lavoro, parla di «un testo che riguarda la cultura del divertimento: non sarà una bella definizione, ma è pur sempre meglio dell'orribile movida».
Il documento.
Ci sono voluti mesi e mesi, incontri, audizioni, dibattiti e varie stesure, ma alla fine qualcosa di nero su bianco c'è. Non è un regolamento, ma una sorta di disciplinare nei rapporti tra Comune ed esercenti. Non molto, ma un primo passo. In premessa un passaggio fondamentale: «il diritto alla quiete e al riposo nelle ore serali e notturne ha uguale valore alle esigenze culturali, imprenditoriali e sociali che una città come Trento deve tutelare». Quindi alla telefonata dell'anziano che lamenta un suono di chitarra dal locale sotto casa, l'interlocutore potrà rispondere «Signore, quel musicista ha gli stessi suoi diritti e può suonare. Quindi, a risentirci». Altro punto cardine: se il Comune dà il permesso a un esercizio per svolgere un'attività, non può toglierlo e deve assumersi la responsabilità dell'ordine pubblico. Insomma, una volta detto «yes, you can», ovvero puoi suonare e fare quel tipo di eventi, non potrà intervenire a suon di decreti, ordinanze e divieti. Dovrà, in sostanza, prevedere cosa potrà accadere dando quel permesso e non rimangiarsi la parola.
L'assessore Stanchina.
«L'aria sta cambiando, ci siamo resi conto, anche se, lo ammettiamo, con evidente ritardo, che adesso bisogna agire». Roberto Stanchina è stato incaricato ieri mattina dalla giunta di essere l'interlocutore sul tema della musica. D'altra parte negli ultimi mesi si era creata un po' di confusione: bisognava parlare con Andrea Robol, assessore alla cultura, con Marika Ferrari, assessore all'ambiente (dall'ufficio ambiente sono arrivati, ad esempio, i divieti al Café de la Paix), con Mariachiara Franzoia, assessore alle politiche giovanili (che ha gestito la questione doss Trento) o con lo stesso Roberto Stanchina, assessore al turismo (che ha gestito concerto di Capodanno e Magica Notte)? Ora è ufficiale: la patata bollente è in mano a quest'ultimo. «Il regolamento provinciale sulle emissioni acustiche ci limita parecchio e ne parleremo. Per ora partiamo dal documento della commissione cultura, con l'invito a fare un cambio di passo anche agli esercenti, per smettere di chiederci, dove si può bere un mojito alle 23 in città. Sarà un lavoro lungo e per obiettivi, ma condiviso».
Il consigliere Scalfi.
«Nel documento abbiamo affrontato un pezzo del problema: è evidentemente incompleto, personalmente non sono del tutto d'accordo con alcuni punti, ma è un primo passo. Quindi ben venga. La Magica Notte ha dimostrato che la città più è viva più e sicura, visto che non si sono registrati episodi di violenza».