Avrebbe subito abusi sessuali dal suo tutore, cioè la persona nominata per esercitare una funzione di tutela, di aiuto, di disinteressato supporto. La vittima è un ragazzo di 16 anni, con problemi comportamentali alle spalle e un rapporto conflittuale con i genitori. Una situazione che aveva portato alla nomina di un tutore, un trentenne consulente legale (non avvocato) a cui era stata data fiducia perché veniva presentato come «amico» di famiglia in ottimi rapporti con il ragazzo.

L'uomo avrebbe dovuto affiancare il 16enne in questa fase difficile della sua vita, ma - stando alle accuse - invece di aiutarlo avrebbe approfittato di lui. L'ormai ex tutore è stato infatti arrestato e posto ai domiciliari su ordinanza cautelare firmata dal giudice Francesco Forlenza. L'accusa è violenza sessuale e spaccio di droga: l'indagato avrebbe commesso atti sessuali sul ragazzo per cui pagava anche piccoli quantitativi di hashish. Le indagini, delicatissime, sono state condotte dalla Squadra mobile di Trento con il coordinamento del pm Rosalia Affinito.

È stato lo stesso ragazzo, confidandosi con la madre, che rimane una figura di riferimento importante per il minore, a raccontare di aver subito pesanti approcci sessuali da parte del tutore. Il genitore ha subito allertato i servizi sociali che hanno segnalato l'accaduto alla polizia. Nel frattempo sia il giudice tutelare, sia il Tribunale per i minorenni intervenivano per sospendere il tutore.

Naturalmente siamo ancora in fase di indagini preliminari e dunque è bene sottolineare che le accuse sono ancora tutte da provare. Anche l'attendibilità del minore andrà valutata a fondo. Per ora comunque il giudice ha ritenuto che ci fossero sia i gravi indizi di colpevolezza, sia le esigenze cautelari e ha firmato l'ordinanza di arresti domiciliari. L'indagato, che ha nominato come suo difensore l'avvocato Marco Stefenelli, sarà interrogato domani. Per l'ex tutore è l'occasione per cercare di chiarire i contorni di una storia che, per ora, appare a tinte fosche.