Nudo in tribunale, la protesta di un arrestato
Si è presentato in aula coperto solo da un pezzo di stoffa: il 26enne marocchino, accompagnato dai carabinieri in tribunale a Trento, i vestiti se li è tolti per protesta
Si è presentato in aula coperto solo da un pezzo di stoffa: il 26enne marocchino, accompagnato dai carabinieri in tribunale a Trento, i vestiti se li è tolti per protesta. Ignorando l’invito ad indossare i pantaloni almeno durante l’udienza, ha voluto sfilare davanti al giudice senza nulla addosso, a parte il lenzuolo che si è tirato su una spalla. In queste condizioni è stato poi accompagnato in carcere, dove rimarrà almeno fino a lunedì mattina, giorno in cui, dopo il rinvio di ieri, verrà celebrata la direttissima.
A suo carico ci sono una sfilza di accuse che vanno dalle lesioni all’estorsione, dalla ricettazione alla resistenza: i reati sono collegati ad un unico episodio, accaduto fra l’una e l’una e venti di ieri notte, in centro città. Lo straniero stava sfrecciando in sella ad una bici quando ha incrociato in via Orfane proprio la persona - un barista trentenne - che qualche tempo fa aveva acquistato quel mezzo da regalare alla sua ex e che sapeva che era stato rubato all’amico a cui era stato affidato.
Non è chiaro cosa si siano detti i due, ma ad un certo punto il marocchino ha lanciato la bicicletta in strada e si è allontanato. Qualche minuto dopo è tornato per affrontare il barista, che nel frattempo aveva recuperato la bici: gli ha strappato gli occhiali, chiedendo di scambiarli con il mezzo, ma ricevendo risposta negativa li ha tirati su un balcone pretendendo 10 euro per recuperarli. Poi ha danneggiato la ruota posteriore della bici. Avvisati dal barista, i carabinieri sono subito intervenuti e con fatica sono riusciti a contenere la reazione violenta del marocchino, che ha danneggiato la «gazzella» e mandato al pronto soccorso un militare.
È stato necessario l’intervento del medico per sedarlo. Avvisato il pm di turno, si è proceduto con l’arresto. Il marocchino è già noto alle forze dell’ordine. Dopo una notte trascorsa in caserma, ieri mattina è stato accompagnato in tribunale per la direttissima. Gli vengono contestati i reati di resistenza a pubblico ufficiale, lesioni, danneggiamento, ma nei suoi confronti sono state formulate le accuse ben più pesanti di ricettazione (era in possesso di una bicicletta rubata) e di estorsione, per i dieci euro chiesti al barista per la restituzione degli occhiali. Il difensore d’ufficio ha chiesto i termini a difesa ed il giudice ha disposto il rinvio dell’udienza a lunedì prossimo.