Rabbi, comunità sgomenta per la morte di Vittorio Dapoz

Stava terminando la sua giornata di lavoro e presto sarebbe tornato a casa a riabbracciare i figli e la moglie Barbara. Erano passate da poco le 18 e l'ultimo incarico era di recuperare il rimorchio che si trovava lungo la provinciale 87. 
Un'operazione che per un autista professionista è quotidiana, ma che gli è stata fatale. Vittorio Dapoz, 43 anni di Rabbi, è morto mentre stava agganciando alla motrice il carrellone: quest'ultimo è «scivolato» a valle e l'ha schiacciato. Inutili, purtroppo, i soccorsi.

L'infortunio mortale è avvenuto lungo la provinciale 87 che porta a Peio, in località Celentino, dove è in corso un intervento di rifacimento dell'asfalto. Dei lavori, commissionati dal Comune di Peio, si sta occupando la Betonasfalti, che ha affidato parte dei trasporti di materiale e mezzi alla ditta Gabardi Cesare di Malgolo. Vittorio Dapoz, collaboratore della Gabardi, nel tardo pomeriggio di ieri stava recuperando il rimorchio, che si trovava circa 300 metri sotto il cantiere stradale. Con il camion si è accostato al carrellone ed è sceso in strada per terminare le operazioni, in un tratto che è in pendenza. Il rimorchio era a monte: per cause in corso d'accertamento si è mosso. Dapoz, che si trovava in piedi e stava predisponendo tutto per agganciare la motrice al rimorchio, è stato travolto da quest'ultimo. Una morsa che è stata fatale. 

Non ci sarebbero testimoni della tragedia. 

I funerali di Vittorio Dapoz saranno celebrati sabato pomeriggio, alle 17, nella chiesa parrocchiale di San Bernardo.


L'incredulità, poi le lacrime e quindi il via vai di amici e parenti a casa dei suoceri di Vittorio Dapoz, dove la famiglia si è subito radunata. È stata una serata orribile per tutta la val di Rabbi: una comunità piccola e molto unita, nella quale la notizia dell'incidente occorso a Vittorio Dapoz è rimbalzata di casa in casa, di sms in sms nel giro di pochi minuti. E poi, appunto, sono state lacrime per tutti. Perché Dapoz, per tutti «Ralf», era molto conosciuto e amato nella zona. 

Lo conferma subito il sindaco Lorenzo Cicolini, mentre sta salendo in macchina per raggiungere la moglie e i figli dello sfortunato camionista: «Ho saputo da poco e sto andando a sentire se serve un piccolo aiuto. La notizia è sconvolgente per me e per tutta la nostra comunità. Vittorio lo conoscevano tutti: era attivo negli alpini, poi girava spesso per lavoro e con i bimbi piccoli tra asilo, scuola e varie attività lo si incontrava spesso. È un vero dramma, non ho parole. Non ho parole». 

Non lo vediamo, ma possiamo facilmente immaginare che il sindaco stia scrollando la testa mentre ci parla.

«Adesso la moglie Barbara, ma anche i piccoli Gabriele e Caterina, avranno bisogno che tutta la comunità porti aiuto, affetto e vicinanza: lo faremo. Nel dramma dovremo essere tutti in prima fila». 

Il sindaco ci racconta di una famiglia unita, con le sorelle Orietta e Lorena e il fratello Mauro, che lavorava nel milanese. Lo fa mentre attende il ritorno a casa della moglie Barbara, che ha voluto recarsi sul luogo dell'incidente per vedere con i propri occhi e provare a capire, dopo aver parlato con i propri bambini del drammatico incidente.
Anche Ciro Pedergnana, capogruppo della sezione locale degli Alpini, pensa subito ai figli e alla moglie dell'amico scomparso. «Adesso dovremo dare una mano ai bambini e alla moglie. Lui era veramente un bravo ragazzo, lascia un vuoto incolmabile». 

Negli Alpini Dapoz era da anni molto attivo. «Ralf c'era sempre: quando bisognava organizzare, dare una mano, allestire qualcosa, sapevamo di poter contare su di lui. Era nostro socio attivo, in passato è stato anche nel direttivo anche se ora non lo era più. Ma, come detto, lui c'era. Perché Ralf? Io non so il motivo esatto, so solamente che tutti lo chiamavano bonariamente così, era un soprannome affettuoso e comodo da usare. La sua disponibilità e il suo impegno ci mancheranno. Mancheranno a tutta la val di Rabbi».

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