Tentata rapina all'entrata dell'asilo Coltello alla gola della maestra
Lei grida e mette in fuga i due aggressori
Sono stati attimi di terrore quelli vissuti nella tarda mattinata di ieri da una giovane donna, che in via Einaudi, all’entrata della asilo nido «Clarina», in pieno giorno, è stata avvicinata da due giovani uno dei quali l’ha minacciata puntandole un coltello alla gola, quasi certamente per tentare di rapinarla.
Solo grazie al sangue freddo della donna, l’intento della coppia di malviventi non si è compiuto: si è messa a gridare, riuscendo così a dissuadere la coppia dal loro piano.
Erano le 11.30 circa e la donna si stava recando al lavoro, proprio al nido d’infanzia della Clarina: «Ero di fronte al cancello d’ingresso e stavo facendo una telefonata, con gli auricolari», ci ha raccontato la vittima: «Appena ho terminato la conversazione mi sono avvicinata al cancello per entrare, quando ho visto due giovani, di colore, venirmi incontro. Non ho capito subito quello che stava succedendo. Poi improvvisamente uno dei due senza dire nulla ha tirato fuori da una tasca un coltellino e me l’ha puntato al collo. Io avevo già iniziato ad indietreggiare e mi sono trovata con le spalle contro il cancello».
Un momento angoscioso per la donna, tradita forse da una telefonata: quella che stava facendo mentre si è avvicinata all’ingresso e che ha permesso ai due di notare gli auricolari e lo smartphone. Forse era quello il loro obiettivo. Ma non potrà essere chiarito, perché come racconta la donna «nessuno dei due ha mai aperto bocca, lo ricordo. Io ad un certo punto in preda al panico mi sono messa ad urlare e per tutta risposta quello che mi puntava il coltello contro si p portato un dito alla bocca, come a indicarmi di stare zitta. Ma ho continuato ad urlare, finché ha ripiegato il coltellino e tutti e due se ne sono andati».
Forse avevano visto qualcuno arrivare, forse semplicemente di fronte alle grida della donna non hanno voluto rischiare di essere bloccati da qualcuno: «A quel punto io con il cuore in gola sono entrata all’asilo e ho raccontato tutto ai colleghi, abbiamo chiamato la polizia ma di quei due, mi hanno detto, non c’era più traccia».
Illesa, fortunatamente senza un graffio, ma sotto shock, la donna è poi tornata a casa ed anche oggi non andrà al lavoro: «Dovrò farlo, non ci si può certo rinchiudere in casa neppure dopo cose del genere, certo che ora come ora l’idea di ritrovarmi di nuovo lì, davanti al cancello, mi fa paura».
Sull’episodio stanno ora indagando gli agenti della polizia del capoluogo, ma resta l’incredulità sul fatto che un episodio del genere abbia potuto verificarsi in pieno giorno: «Non è una via trafficata, ma si vede che in quel momento non c’era nessuno oltre a me. Ma mi vengono i brividi, oltre a quelli che ancora ho ripensando a me, nel riflettere sul fatto che a quell’ora al posto mio poteva esserci qualche mamma, magari con i figli».