Mutui casa: i tassi bassi spingono il boom Trentino, dopo tre anni di calo inizia l'inversione
I mutui casa erogati alle famiglie crescono nel 2016. In attesa dei dati definitivi dell’anno, che dovrebbero far segnare un aumento complessivo, quelli ufficiali dei primi nove mesi evidenziano un incremento rispetto allo stesso periodo del 2015.
A fine settembre dell’anno scorso, infatti, sono cresciuti del 52%, passando da 265 milioni a 404 milioni di euro di nuove erogazioni. E, a fare la parte del leone nei finanziamenti, sono i nuovi mutui che coprono oltre il 90% del totale, mentre le surroghe e le sostituzioni di crediti già in essere sono state tante ma per un controvalore molto ridotto.
La festa sui tassi bassi che si è registrata negli ultimi tre anni, però, potrebbe essere alla fine. Già a fine 2016 si sono segnalati i primi rialzi sui tassi fissi (a 20 e 30 anni), mentre per i prossimi mesi, in particolare dopo marzo quando la Banca centrale europea ridurrà il piano di acquisto dei titoli di Stato della zona euro, le previsioni indicano la possibilità di un rialzo del costo complessivo anche per i mutui che hanno un tasso variabile.
MUTUI ALLE FAMIGLIE IN CRESCITA
I mutui in Trentino sono in crescita nel 2016. A breve ci saranno i dati sull’aumento dei dodici mesi, ma sin d’ora, alla luce dei dati dei primi nove mesi, si può dire che un aumento ci sarà e sarà probabilmente a due cifre. Nel periodo tra gennaio e settembre, le nuove erogazioni delle banche alle famiglie trentine sono risultate pari a 404 milioni di euro, il 52% in più rispetto allo stesso periodo del 2015 La cifra dei primi tre trimestri dello scorso anno, tra l’altro, ha già superato l’intero 2015 in cui le erogazioni di mutui si erano fermate a quota 398 milioni di euro.
I TASSI BASSI TRAINO DEI MUTUI
Tra le ragioni dell’aumento dei mutui, oltre a una contrazione dei prezzi delle case in Trentino e a un ritorno di un po’ di fiducia tra le famiglie sul futuro, c’è quello meramente finanziario legato ai tassi molto bassi spuntati in questi ultimi anni, meccanismo che si è confermato anche durante quasi tutto il 2016. Verificando i mutui offerti dalle banche operanti in provincia, si nota come per finanziamenti che coprono meno del 60% del valore dell’immobile si spuntano ancora oggi tassi anche attorno all’1,10-1,33% (comprensivi delle spese e dei costi accessori sintetizzati dall’indice Taeg).
Una coppia under 35 che voglia acquistare un immobile del valore di 250.000 euro e abbia già un capitale importante alle spalle (100.000 euro), pagherà una rata mensile per 25 anni di durata del mutuo inferiore ai 600 euro. Ovviamente più si alza la quota del prezzo finanziato, più si alza la rata: con l’80% richiesto (200.000 euro) si passa ad almento 771 euro al mese, con il 90% circa (240.000 euro) si arriva a 1.086 euro al mese.
SEGNALI DI UN’INVERSIONE SUI TASSI
«L’anno scorso - spiega Nicola Calabrò, numero uno operativo di Sparkasse Bozen - abbiamo registrato un incremento dei mutui erogati del 25%. I tassi variabili sono rimasti fermi, mentre a fine anno c’è stato un lieve incremento per i mutui a tasso fisso. Dopo marzo, quando la Bce ridurrà il suo piano di acquisto dei titoli, potrebbe esserci l’avvio di un leggero incremento della curva dei tassi che dovrebbe consolidarsi nel corso del 2018». La conferma arriva anche da Ruggero Carli, direttore del comparto delle Rurali alla Federazione trentina della Cooperazione. «La tendenza sull’andamento dei nuovi mutui del 2016 - spiega Carli - è positiva, con un incremento per le nostre Rurali. Segno che le famiglie stanno riavvicinandosi all’investimento immobiliare. Una delle condizioni che hanno fatto da volano è stata quella relativa ai tassi molto bassi, con margini che però non permettono alle banche di fare bilancio. Ci aspettiamo che con i nuovi mutui un rialzo dei tassi ci sia, anche se non sarà elevatissimo».
POCHE SURROGHE, VENDITE IN CRESCITA
In totale i nuovi mutui, ovvero quelli non conseguenza di rinegoziazioni o di sostituzioni dei crediti già in essere, sono la maggior parte. Su 404 milioni complessivamente erogati, nei primi nove mesi del 2016 sono stati il 90,5% del totale, mentre oltre il 9% deriva dalle surroghe e l’1% circa dalle sostituzioni. Un segnale confermato anche dall’aumento di compravendite che nel 2016, secondo i dati Fimaa, sono salite circa del 20% sul 2015.
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