Nuove regole di comportamento per i richiedenti asilo
La Provincia ha messo a punto una sorta di decalogo per i migranti chie richiedono asilo. Si tratta di un insieme di regole di comportamento che, qualora non venissero rispettate, porterebbero alla revoca dei benefici ottenuti.
Fra le azioni che determineranno la revoca, figurano i comportamenti violenti nei confronti di altre persone, compresi gli operatori e i collaboratori dell’ente incaricato dell’accoglienza, la detenzione o il consumo di sostanze stupefacenti.
Altri comportamenti, classificati di minore gravità - come la mancata partecipazione a tutta una serie di attività previste dal progetto, compresa la pulizia del proprio alloggio - comporteranno la riduzione dei benefici. Se ripetuti più volte (in particolare a partire dalla quarta contestazione) potranno portare però a loro volta alla revoca dell’accoglienza.
«Il nostro obiettivo è chiaro - sottolinea Luca Zeni,assessore alla solidarietà sociale - . Vogliamo tutelare tutti coloro, e sono la maggioranza, che si comportano bene, e al tempo stesso evitare che qualcuno possa approfittare della generosità dei trentini. Ciò anche alla luce delle nuove normative nazionali, ma soprattutto del progressivo aumento della presenza di profughi nel nostro territorio, che ovviamente complica un poco le dinamiche dell’accoglienza e dell’integrazione».
La precedente disciplina di accoglienza dei richiedenti asilo risale a un periodo in cui i migranti erano poche decine, ospitate in alloggi gestiti dalla Provincia attraverso il Cinformi, unità operativa del Dipartimento salute e solidarietà sociale della Provincia, nell’ambito del cosiddetto Sprar (Sistema di protezione richiedenti asilo e rifugiati).
Oggi, invece, a causa del flusso straordinario di migranti, sono circa 1450 le persone accolte, molte delle quali ospitate anche in strutture collettive medio-grandi gestite da più enti del terzo settore coordinati dal Cinformi.
L’esperienza di gestione di un così gran numero di persone ospitate sia in strutture collettive, sia in alloggi ha reso necessario modificare e adeguare la Disciplina, anche alla luce di interventi normativi che regolano l’accoglienza in Italia. La nuova Disciplina classifica più dettagliatamente e in modo più esaustivo i comportamenti ritenuti gravi che prevedono la richiesta di revoca dell’accoglienza da quelli che se ripetuti - a prescindere dalla tipologia - comportano comunque alla quarta contestazione la richiesta di revoca dell’accoglienza.
La nuova Disciplina inoltre stabilisce in dettaglio le modalità e l’entità della riduzione del contributo economico (pocket money e buoni spesa) a seguito della violazione delle regole dell’accoglienza. Risulta infatti opportuno far comprendere alle persone accolte i motivi delle contestazioni affinché queste non vengano sottovalutate. Ciò fino appunto alla quarta contestazione, dopo la quale si procede con la revoca dell’accoglienza.
La nuova Disciplina, come la precedente, garantisce alla persona accolta la possibilità di fare reclamo alla Provincia rispetto alle contestazioni dell’ente gestore dell’accoglienza. Inoltre impegna le persone accolte ad adottare comportamenti virtuosi e rispettosi della dimensione sociale e comunitaria del territorio. Tali comportamenti sono, ad esempio, l’uso consapevole delle risorse energetiche, il mantenimento di buoni rapporti col vicinato e atteggiamenti che non compromettano il rapporto fiduciario con la comunità.
ALCUNI ESEMPI ESTRATTI DELLA NUOVA DISCIPLINA
Violazioni gravi della Disciplina che comportano l’immediata revoca:
- il beneficiario si comporta in modo violento con terze persone;
- il beneficiario si comporta in modo minaccioso o ingiurioso con gli operatori e collaboratori dell’ente attuatore, della Provincia o suoi incaricati;
- il beneficiario assume comportamenti gravemente disdicevoli e socialmente inadeguati o devianti che creano, per la loro natura e le loro conseguenze, situazioni che ledono il rapporto fiduciario con la comunità o di conflitto con le finalità del progetto di accoglienza;
- il beneficiario detiene o consuma sostanze stupefacenti;
- il beneficiario è arrestato in flagranza di reato o è detenuto;
- il beneficiario non consente l’accesso a tutti i locali della struttura e a eventuali pertinenze agli operatori dell’ente attuatore, della Provincia o suoi incaricati;
- il beneficiario ospita la notte terze persone.
Violazioni della Disciplina che se ripetute comportano la revoca:
- il beneficiario si comporta in modo minaccioso con terze persone;
- il beneficiario non partecipa alle attività previste dal progetto di accoglienza e a quelle concordate con la Provincia o con l’ente attuatore;
- il beneficiario non provvede alla conservazione e pulizia del proprio alloggio nonché degli spazi comuni all’interno e all’esterno della struttura;
- il beneficiario non rispetta i divieti previsti della Disciplina come ad esempio: -fumare nella struttura e negli spazi comuni condominiali al chiuso; accedere alla struttura in stato di alterazione psico-fisica; - detenere e consumare alcolici nella struttura; - consumare sopra i limiti della normalità acqua, gas, energia elettrica, riscaldamento; - disturbare la quiete del caseggiato o fare rumori inutili o comunque molesti.
«In Trentino - spiega Zeni - l’accoglienza dei migranti e dei richiedenti asilo poggia su comprovati principi di solidarietà ma anche su regole chiare. Chi non le rispetta deve essere messo di fronte alle conseguenze delle sue azioni, con interventi che riducono i benefici dell’accoglienza stessa oppure la revocano del tutto. La nuova disciplina che abbiamo approvato oggi in Giunta disciplina queste situazioni e stabilisce nel dettaglio ciò che la Provincia farà sia per promuovere ancora più efficacemente i comportamenti responsabili, che favoriscono l’integrazioni dei migranti nelle comunità ospitanti, sia per scoraggiare quelli contrari alle regole poste dai progetti di accoglienza o che offendono la comunità, fino a richiedere la revoca dei benefici».