Elicottero precipitato «Il servizio sarà garantito»

Si svolgeranno domani mattina le operazioni di recupero e trasporto a Trento dell'elicottero Agusta AW139 del Nucleo elicotteri della Provincia di Trento precipitato domenica scorsa sopra Madonna di Campiglio, sul Monte Nambino.  Sul posto - informa la Provincia - interverrà un
Sikorsky S-64 Skycrane, mezzo dei vigili del fuoco del Corpo nazionale adatto al lavoro anche ad una quota elevata come quella del recupero, circa 2.600 metri, che aggancerà e porterà in fondovalle l'Agusta che da vuoto pesa circa 50 quintali.

L'Agusta sarà quindi caricato su un autoarticolato della Corpo permanente dei vigili del fuoco di Trento e trasportato a Trento alla sede del Nucleo elicotteri.

Il volo di recupero dell'Agusta è stato pianificato per evitare il più possibile le zone abitate. Nessuno potrà accedere al luogo di deposito a terra dell'Agusta.


 

IL QUADRO GIUDIZIARIO DOPO L'INCIDENTE

Dopo l’incidente dell’elicottero della protezione civile trentina in Val Nambino, è stata aperta un’inchiesta per disastro. Iniziano le operazioni di recupero e si fanno i conti.

Tutti i dettagli nel servizio del nostro Sergio Damiani.

L’elicottero Agusta Aw139 il giorno dopo la caduta sembra una balena spiaggiata su un mare di neve. Ieri le condizioni meteo sono tornate ad essere favorevoli. In alta Val Nambino per qualche ora è comparso il sole.

Così i tecnici della Provincia insieme a due ispettori dell’Ansv (l’Agenzia nazionale per la sicurezza del volo), alla guardia di finanza, al soccorso alpino ed al Saf dei vigili del fuoco sono saliti in volo a quota 8.500 piedi per ispezionare quel che rimane dell’elicottero precipitato domenica durante un soccorso.

Il velivolo, pur essendo caduto sulla neve da un’altezza modesta (15-20 metri dal suolo), è andato di fatto distrutto. I tecnici ritengono che l’Agusta Aw 139, marche I-TNCC, probabilmente non potrà più riprendere il volo. Questo almeno appare essere il primo, ma forse ancora non definitivo, verdetto.

Il gigante dei cieli, pagato dalla Provincia circa 15 milioni di euro (ma assicurato), verrà probabilmente rottamato dopo pochi anni di servizio.

L’elicottero è stato oggetto di un esame da parte del team investigativo inviato dall’Ansv. Come accade per tutti gli incidenti aerei, l’Agenzia conduce una approfondita istruttoria sull’incidente.

Oltre ai rilievi fatti ieri in quota, gli ispettori a Trento acquisiranno tutta la documentazione relativa all’elicottero e al pilota. Inoltre saranno sentiti i protagonisti dell’incidente. L’obiettivo è di ricostruire nei dettagli la dinamica dell’incidente aereo. Preziosi in questo senso saranno i dati della scatola nera - il flight data recorder - che ha registrato tutti i dati del volo e le conversazioni a bordo.

Il dispositivo è stato recuperato ieri dal personale del Nucleo elicotteri. Va sottolineato che l’intervento dell’Ansv è di natura preventiva, non sanzionatoria e che il velivolo non è sotto sequestro. Se opportuno, al termine dell’istruttoria vengono diramate delle indicazioni generali tese ad accrescere la sicurezza del volo.

Diverso invece è l’approccio della Procura della Repubblica di Trento che sull’incidente della Val Nambino ha aperto - in questo caso si tratta di un atto dovuto - un fascicolo. Visto che non ci sono state vittime, l’ipotesi è di disastro aereo.

Le indagini sono affidate alla Guardia di finanza che a Tione ha una stazione di soccorso alpino. La procura acquisirà la relazione dell’Ansv ed eventualmente valuterà se procedere con una propria consulenza tecnica.

L’incidente sembra sia da attribuire ad un errore umano. L’elicottero chiamato per soccorrere una coppia di scialpinisti - Mauro Bertagnolli con la moglie Nadia Bettotti, finita sotto una slavina - ha trovato un varco tra le nuvole riuscendo a portare la squadra di soccorso sull’obiettivo.

Poi, però, la visibilità è tornata ad essere ridotta: nuvole, nebbia e neve sollevata dalle pale hanno formato quello che in gergo si chiama «whiteout», l’incubo bianco. In pratica non si vede più nulla.

È in questa situazione che l’elicottero ha perso i punti di riferimento andando a sbattere con il muso contro uno sperone roccioso di fatto invisibile. Se questa ricostruzione dovesse essere confermata, si tratterebbe dunque di un errore umano che può accadere durante il volo in condizioni all’improvviso così avverse.

Tuttavia secondo la Procura da una prima valutazione dei fatti non paiono esserci comportamenti colposi da parte del pilota Andrea Giacomoni, visto che una componente di rischio nei soccorsi in montagna c’è sempre. Inoltre sembra che il pilota anche durante i drammatici attimi dell’incidente abbia tenuto i nervi saldi seguendo insieme a tutto l’equipaggio le procedure, come spegnere i motori e tagliare il carburante.

 


 

 

Vicinanza a tutto il personale rimasto coinvolto ieri nell'incidente dell'elicottero dell'Elisoccorso, e garanzie sul regolare prosieguo del servizio, a tutela di tutti coloro che ne avessero bisogno: questo in sintesi il messaggio lanciato dall'assessore alla Protezione civile Tiziano Mellarini, che stamani ha incontrato i vertici della Protezione civile preso la sede del Nucleo elicotteri.

Bisogna dire che un incidente può sempre capitare. Stiamo recuperando la scatola nera e vedremo nei prossimi giorni di fare chiarezza sulla dinamica dell'evento

«La situazione ieri era molto complessa sotto l'aspetto meteorologico - ha sottolineato a sua volta Bruno Avi, comandante del Nucleo elicotteri provinciale (nella foto sotto) - ed eravamo ad una quota molto elevata. Bisogna dire che un incidente può sempre capitare. Stiamo recuperando la scatola nera e vedremo nei prossimi giorni di fare chiarezza sulla dinamica dell'evento. Il comportamento del personale a bordo è stato però ineccepibile. Il pilota ha dato ordini ben precisi al tecnico di bordo affinché spegnesse i motori e tagliasse il carburante, e in seguito tutti si sono immediatamente attivati per recuperare il tecnico che era rimasto sotto l'elicottero. Possiamo dire che è andata bene».

«La nostra Protezione civile - ha detto l'assessore Mellarini - ha una lunga tradizione alle spalle, fatta di professionalità, di rigore, di meticolosa attenzione alla sicurezza, di formazione continua, doti che sempre si sono accompagnate alla generosità e al coraggio dimostrato, nei contesti più diversi, anche più difficili. Vorrei dire un grazie sincero e profondo a tutto il personale coinvolto ieri nell'incidente sul monte Nambino, da parte dell'intero Trentino, ed esprimere una grande vicinanza. Per fortuna, pur nella gravità di quanto accaduto, non si sono verificate conseguenze estreme per il personale. Detto questo voglio assicurare che continueremo a garantire il servizio di elisoccorso e di elitrasporto, provvedendo se necessario al noleggio di un apparecchio o ad un' altra soluzione utile a supplire all'assenza dell'altro elicottero, che tornerà ad essere comunque operativo entro una decina di giorni».

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