Autobus, con i biglietti a bordo boom di incassi
Sugli autobus la lotta all’evasione - cioè ai molti furbetti che non pagano in biglietto - funziona più degli aumenti tariffari.
Se il sistema di biglietteria e controllo a bordo da parte del conducente, oggi limitato a tre linee, dovesse essere esteso a tutti gli autobus in servizio in città, Trentino Trasporti incasserebbe in più circa 1,5 milioni di euro in un anno solo attraverso il recupero dell’evasione. È una cifra enorme. Per ottenere lo stesso risultato attraverso un ipotetico incremento tariffario, l’azienda dovrebbe aumentare il costo dei biglietti del 60%. È un’ipotesi evidentemente irrealistica, mentre il recupero dell’ampia quota di evasori che viaggiamo a sbafo, è a impatto zero per le tasche dei cittadini utenti del servizio.
I primi dati della sperimentazione, partita a fine novembre sulle linee urbane 14, 17 e Np (la navetta parcheggi), sono incoraggianti. Le tre linee hanno consentito di recuperare oltre 4.000 euro a settimana. La sola navetta, che fa la spola tra il centro città e i parcheggi dell’area ex Zuffo e di via Monte Baldo, da sola ha permesso il recupero di circa 600 euro nella settimana che va dal 6 al 12 marzo scorso. I biglietti obliterati sulle tre linee nella stessa settimana sono stati 4.897 contro i 3.092 di una settimana analoga del 2016, mentre le tessere a scalare sono state 1667 (contro 1.249). Da registrare anche 375 biglietti emessi che l’anno prima non c’erano. Impressionante è anche l’aumento rilevato sulla navetta parcheggi con le obliterazioni passate da 287 in una settimana di marzo 2016 a 718 nel 2017.
Se facciamo una proiezione su tutto l’anno, i tecnici valutano che le tre linee con conducente che funge anche da bigliettaio dovrebbero permettere all’azienda di recuperare 200.000 euro in un anno. Dati che dimostrano come i furbetti senza biglietto sugli autobus cittadini siano ancora numerosi, ma conferma che un efficace contrasto porta risorse importanti nelle casse dell’azienda.
Guardiamo oltre. Le tre linee su cui è partita la nuova modalità rappresentano meno del 15% dei passeggeri totali che utilizzano il servizio urbano a Trento. Se si estendesse il controllo a tutta la rete urbana si potrebbe incassare circa 1 milione e mezzo in più all’anno. «Per capire la valenza di queste cifre, comunque rilevantissime - spiega il dirigente del Servizio trasporti della Provincia, Roberto Andreatta - basti pensare che la manovra tariffaria del Comune di Trento che aveva incrementato le tariffe del 20%, l’ultima risale al gennaio 2012 quando il prezzo del biglietto passò da 1 euro a 1,20 euro, aveva fatto aumentare le entrate di non più di 500 mila euro. Consideriamo anche che l’incasso annuo da biglietti si aggira intorno ai 2,5 milioni di euro a cui vanno aggiunti 1,8 milioni di ricavo da abbonamenti».
Naturalmente quel milione e mezzo di euro spremuti dai furbetti senza biglietto rimangono un traguardo ancora lontano. Ma i risultati della lotta all’evasione sembrano dar ragione a chi spingeva per questa opzione, anche a costo di qualche possibile contraccolpo sul servizio quando l’autobus dovesse incappare in un furbetto ostinato. Infatti il sistema nei prossimi mesi verrà esteso ad altre linee urbane. Il 27 marzo si parte sulla 12, mentre ad inizio maggio toccherà agli autobus numero 11 e 15. Infine il 12 giugno la lotta agli evasori salirà anche sulla linea 3.