Alpini, stop ai «trabiccoli» «Festa, ma no pagliacciate»
Il raduno nazionale degli Alpini «non è una sorta di Oktoberfest a cui venga applicato un posticcio cappello alpino»
Il raduno nazionale degli Alpini, alla quale parteciperanno quest'anno 5mila penne nere trentine, «non è una sorta di Oktoberfest a cui venga applicato un posticcio cappello alpino».
Il richiamo è del presidente del Comitato organizzatore dell’adunata (Coa) di Treviso, Luigi Cailotto, il quale così si affianca allo spirito che ha indotto il sindaco Giovanni Manildo a proibire in città la circolazione dei «trabiccoli», veicoli folkloristici variamente intesi, di discutibile eleganza e di nessuna sicurezza per chi li conduce e per i cittadini, solitamente presenti nelle edizioni dei congressi nazionali Ana.
L’ordinanza del Comune di Treviso fa in ogni caso presente che «la circolazione di veicoli autocostruiti/modificati rientra già nelle previsioni del vigente Codice della Strada ove si rinvengono i divieti di circolazione/utilizzo e le relative sanzioni».
«Ci sia dunque festa ma nei toni giusti e senza mettere in pericolo nessuno. E ai nostalgici dei trabiccoli - conclude Cailotto - va l’invito a godersi l’Adunata riscoprendone il senso autentico di raduno alpino nel rispetto di tutti».