Se la laurea non basta Proposta degli studenti
Meno due giorni al Festival dell’Economia (dall’1 al 4 giugno). Parlando di economia e di università, visto che l’ateneo ha un ruolo importante nel festival, è di questi giorni il seminario «Tra il dire e il fare Startup» promosso dall’associazione Junior Enterprise Trento (jeTN).
Nello specifico, jeTN è parte di un network denominato «Jade», che comprende 20.000 studenti in 15 diversi Paesi europei e che ha come scopo la promozione del movimento delle Junior Enterprise presso istituzioni ed imprese su larga scala.
Ci si domanda se l’università riesce davvero a preparare i ragazzi al mondo del lavoro. Uno studio costante, sostenuto da un sistema accademico eccellente, può contribuire in modo considerevole alla formazione degli studenti. Tuttavia, gli stessi docenti sottolineano come, una volta fuori dall’università, il mondo del lavoro richieda competenze proprie dello studente, come la voglia di mettersi in gioco e di rischiare. E tutto questo non si insegna, non si apprende, ma si sviluppa se si ha voglia di eccellere in un particolare contesto.
Membri dell’associazione sono studenti desiderosi di ampliare ed applicare le conoscenze apprese durante il percorso di studi, lavorando come una vera e propria azienda. La realtà trentina ad esempio, indirizzata a giovani studenti di giurisprudenza, economia ed ingegneria, è attualmente composta da 27 soci, in grande aumento rispetto a qualche mese fa,quando se ne contavano una quindicina. Attraverso l’invio del proprio curriculum, altri studenti possono ambire a divenire soci dell’organizzazione.
«Lavoriamo su quattro aree: quella commerciale per la ricerca dei partner, quella della comunicazione per promuovere il nostro marchio, quella delle risorse umane per organizzazione di eventi e reclutamento di nuovi associati ed infine quella legale, per la tutela dei nostri interessi giuridici - spiega il presidente di jeTN Giovanni Vancheri Salvaggio - Offriamo poi formazione ai nostri associati, in merito a tematiche operative inerenti a ciò che studiano, ed avviamo delle collaborazioni vere e proprie con le imprese del territorio. I nostri associati lavorano per la nostra associazione e per le aziende che ci commissionano i lavori, cosi da poter effettivamente colmare quel “vuoto” tra insegnamento e pratica nel mondo del lavoro».