Al 30 giugno scorso erano presenti in Trentino 1.668 migranti (1.772 al 4 luglio) distribuiti su 59 Comuni, di cui 737 (67%) a Trento e Rovereto. Lo ha detto l’assessore provinciale, Michele Dallapiccola, parlando al posto del collega Luca Zeni, rispondendo a una interrogazione del consigliere Giacomo Bezzi (Forza Italia).

La logistica è in tre fasi. Pronta accoglienza nei prefabbricati a via la Desert a Trento; prima ccoglienza nella residenza Fersina a Trento e a Marco di Rovereto e Viote e Garniga. Seconda accoglienza in piccoli numeri distribuiti sul territorio. I migranti usciti per loro iniziativa dal sistema di accoglienza, perché se ne sono andati, sono stati 417. Le previsioni, secondo la Provincia, dicono che ne arriveranno altri 800, mentre ne usciranno circa 500.

La giunta ha precisato inoltre che solo il 4% dei richiedenti asilo sono stati esclusi dal sistema di accoglienza per problemi disciplinari.

Il consigliere provinciale Walter Kaswalder (Gruppo misto) ha presentato invece un'interrogazione per sapere quanto è costata l’assistenza sanitaria dei richiedenti asilo dal 2014 a quest’anno.

L’assessore Dallapiccola ha risposto di aver bisogno di più tempo rispetto al question time per reperire i dati, sostenendo comunque che per l’esiguità del numero e il fatto che sono generalmente in salute il costo è «contenuto» e le risorse sono trasferite dallo Stato.

L’assessore agli enti locali Carlo Daldoss ha risposto invece al consigliere Filippo Degasperi (Movimento Cinque Stelle) sulla questione del finanziamento della squadra di vigili urbani antidegrado del Comune di Trento, che è stata al centro di un battibecco nei giorni scorsi tra il presidente della Provincia, Ugo Rossi, e il sindaco Alessandro Andreatta.

Daldoss ha precisato che il finanziamento di 900 mila euro per due anni è stato assegnato per l’assunzione di 12 agenti di cui 11 a tempo determinato. Le assunzioni ci sono state, ma poi 7 se ne sono andati. Se ne sono riassunti altri 6 quindi ora sono 10 e ne manca uno.