Soccorsi in elicottero, cala il tasso di mortalità
A chi critica l'organizzazione dell'emergenza sanitaria in Trentino, a chi è scettico sulle decisioni della politica in tema di salute e di primo intervento, l'assessore provinciale Luca Zeni risponde con un dato su tutti: grazie all'elisoccorso, il tasso di mortalità dei pazienti a rischio vita è sceso dal 6,4% al 2,9%.
Zeni evidenzia altri numeri, a sostegno delle scelte della giunta Rossi, per rispondere alle dichiarazioni del senatore leghista Sergio Divina (vedi box).
«Nel 2016 le missioni di Trentino Emergenza sono state 69.350, affrontate da 251 operatori aziendali, suddivisi tra personale medico, infermieristico e operatori tecnici autisti soccorritori Otas, a cui si affiancano circa 2500 volontari attivi appartenenti alle diverse associazioni» evidenzia Zeni. Sono 56 le postazioni territoriali con mezzi di soccorso, distribuite su tutta la provincia.
Anche l'elisoccorso garantisce l'operatività giorno e notte. «È il mezzo migliore per tutte le patologie tempo-correlate come ictus, infarto miocardico, insufficienza respiratoria, politrauma, trauma cranico ma anche tutte le emergenze ostetrico-ginecologiche - specifica l'assessore, con riferimento in particolare al protocollo di intervento dopo la chiusura dei punti nascita degli ospedali di valle - In base alle nuove linee di indirizzo per la gestione delle emergenze il paziente non accede all'ospedale territorialmente più vicino ma a quello che garantisce la capacità di trattare al meglio la particolare patologia. In questa prospettiva non è una soluzione aumentare i presidi sanitari sul territorio, ma garantire che la persona venga trasportata nel minor tempo possibile nell'ospedale Hub di riferimento capace di trattare patologie complesse». In evidenza il dato emerso dalle prime analisi di monitoraggio sull'efficacia del sistema di elisoccorso: il tasso di mortalità dei pazienti a rischio vita è calato di quasi 4 punti percentuale. In netta discesa, grazie all'elicottero, anche il tempo dalla richiesta di soccorso all'angioplastica in caso di infarto, passato da 184 a 86 minuti.
Nel 2016 sono stati 2893 i pazienti elitrasportati, di cui 565 di notte. «Il volo notturno, per questioni di sicurezza legate alla visibilità, avviene solo tra postazioni di decollo e atterraggio dotate di apposita illuminazione. Attualmente le elisuperfici abilitate a supporto del volo notturno sono 30 - prosegue Zeni - la procedura prevede che la centrale unica emergenza, ricevuta la segnalazione, attivi contestualmente più componenti: l'elisoccorso per l'invio dell'elicottero, il personale di terra del 118 e/o volontario che si reca presso il paziente per erogare le prime cure e manovre necessarie, i vigili del fuoco volontari che hanno il compito di accendere l'elisuperficie e una volta atterrato l'elicottero trasportare nel più breve tempo possibile il personale medico verso il paziente. Colgo pubblicamente l'occasione per ringraziarli».