Attacco dell'orso, stamattina vertice in Provincia In arrivo un'ordinanza urgente di «rimozione»

Rimozione. È questa la parola che ricorre negl uffici provinciali dopo l’episodio di ieri sera dell’aggressione da parte di un orso ai danni di un uomo.

Questa mattina l’assessore Michele Dallapiccola, rimasto in contatto telefonico con il figlio di Angelo Metlicovec, ha presieduto un vertice con il responsabile del Dipartimento territorio, agricoltura, ambiente e foreste Romano Masè e del Servizio foreste e fauna Maurizio Zanin e il responsabile del settore Grandi carnivori del Servizio Claudio Groff.

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È stato fatto il punto sull’intensificazione delle misure di presidio territoriale e di prevenzione del rischio nell’area interessata: da stamani è attiva una squadra di emergenza composta di quattro persone e di due cani, e sono stati posizionati agenti, alle dipendenze del Comando di Vezzano, nei quattro punti di accesso principali alla zona con il compito di informare le persone che eventualmente dovessero transitarvi.

Contestualmente si intensifica l’attività di monitoraggio con fotocamere, già avviata all’inizio della primavera. Ieri sera sono stati raccolti dei campioni di pelo che dovrebbero portare nei prossimi giorni all’identificazione dell’esemplare.

Tutto ciò si somma alle misure già adottate a partire dalla fine della stagione del letargo, comprendenti la diffusione di nuovo materiale informativo con le mappe sulle zone dove è frequente la presenza dell’orso, sull’atteggiamento più prudente da tenersi per evitare il contatto e sulle norme comportamentali da seguire in caso di incontro accidentale.

LA POSIZIONE DEL WWF

L’area in questione presenta un’alta densità di orsi: in particolare sono presenti anche delle femmine riproduttive, alcune con cuccioli.

È in arrivo anche un’ordinanza urgente del presidente Ugo Rossi che consentirà la rimozione dell’esemplare. Questo è al momento - e fino all’approvazione da parte del Governo della norma di attuazione depositata dalla Provincia - il principale strumento di intervento a disposizione dell’amministrazione provinciale.


 

«NON MI PIACCIONO GLI ORSI»

Angelo Metlicovec ha scambiato qualche parola con i sanitari. Prima di entrare nella zona dei codici rossi ai sanitari che l’accompagnavano ha strappato un sorriso.  «Non mi piacciono gli orsi», ha detto. E l’infermiera gli ha risposto: «Neanche a me».


 

SOSPETTI SU KJ2

È la primula rossa dei plantigradi trentini, ricercata ufficialmente da oltre due anni, da quando il governatore Ugo Rossi in persona ha emesso nei suoi confronti un’ordinanza di rimozione. Quando ieri pomeriggio si è sparsa la notizia dell’aggressione nei boschi di Lamar i sospetti sono caduti su KJ2, l’orsa già protagonista in passato di altre aggressioni, tra cui quella clamorosa del 10 giugno del 2015 quando ferì gravemente, nei boschi sopra Cadine, Vladimir Molinari.
KJ2 ha 14 anni e da molto tempo gravita nella zona del gruppo montuoso Paganella Gazza. Seconda figlia di Kirka e Joze ha nel suo curriculum trascorsi turbolenti. Nel 2008 si era fatta notare per finti attacchi molto aggressivi, come il 14 ottobre quando, probabilmente in compagnia di cuccioli, a Baselga del Bondone si era avvicinata minacciosa al padrone di un campo di mais. Nel Rapporto Orso di quell’anno viene segnalata anche come vittima di incidenti stradali nella zona di Vezzano dai quali era uscita illesa.

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