Contratti e appalti, c'è la competenza
C'è il via libera del governo Gentiloni alla norma di attuazione che rafforza l'autonomia delle Province di Trento e Bolzano in materia di contratti e appalti pubblici per la fornitura di beni e servizi. Dopo un primo stop da parte del Quirinale per motivi formali, il Consiglio dei ministri ha approvato ieri mattina il decreto legislativo che consente di disciplinare con legge della Provincia le procedure di aggiudicazione e i contratti pubblici per lavori, servizi e forniture, pur nel rispetto della normativa europea e delle leggi fondamentali dello Stato. Una novità che va a incidere sugli ambiti più diversi, dalla gestione dei depuratori ai bandi per le mense scolastiche.
È previsto inoltre che in ambito provinciale possano essere attuate misure per agevolare la partecipazione delle piccole e medie imprese agli appalti pubblici. «Il governo ha riconosciuto le peculiarità del nostro sistema economico, basato su un territorio orograficamente complesso, fatto di piccole e micro imprese, dove è fondamentale tutelare gli aspetti sociali e ambientali del lavoro» è stato il commento del governatore Ugo Rossi, a Roma con il collega altoatesino Arno Kompatscher e il direttore generale della Provincia Paolo Nicoletti. «Sul tema dei contratti e dei lavori pubblici - ha aggiunto il presidente trentino - potremo applicare direttamente le normative europee e quindi approvare delle leggi diverse da quelle dello Stato adatte al nostro mercato e alle nostre imprese». Soddisfatto anche Kompatscher: «Questa norma blinda il nostro potere legislativo in materia e non ci potrà più essere tolto».
La norma consentirà alle due Province di disciplinare le procedure di aggiudicazione degli appalti per favorire la semplificazione, agevolando la partecipazione ai bandi pubblici delle piccole e medie imprese locali. Per questo verranno elaborati albi ed elenchi di esperti che saranno chiamati a valutare le offerte con un occhio di riguardo alla qualità e alla tutela dei lavoratori.
La Provincia ha ora la possibilità di regolarizzare le carte in corso di gara d'appalto in maniera gratuita, togliendo la sanzione originariamente prevista. Sono previste inoltre regole e formule particolari per i contratti pubblici ad alta intensità di manodopera, dove si privilegia la qualità rispetto al prezzo che può essere fissato dall'amministrazione come non ribassabile. «Per quanto riguarda la gestione dei servizi, ad esempio, abbiamo chiarito che nei bandi potrà essere assegnato un valore pari a zero all'offerta economica, impostando la gara sulla qualità della prestazione» chiarisce l'assessore ai lavori pubblici Mauro Gilmozzi.
Si parla inoltre dell'introduzione di molti istituti di salvaguardia, attraverso clausole sociali a difesa dei lavoratori nei casi del cambio di appalto e il pagamento diretto dall'amministrazione ai subappaltatori. «Puntiamo a tutelare la qualità del lavoro, partendo dal presupposto che non è possibile puntare sul business a discapito delle persone che vivono con preoccupazione una situazione di precarietà» aggiunge Gilmozzi.
La norma era stata approvata da tempo dalla Commissione dei Dodici - presieduta dal deputato centrista Lorenzo Dellai - su forte richiesta e iniziativa dei presidenti delle due Province autonome e oggetto di un lungo confronto politico e tecnico con lo Stato. «L'approvazione definitiva - sostiene Dellai in una nota - rappresenta un passaggio importante per le nostre comunità. Lo strumento delle norme di attuazione rimane fondamentale anche per interpretare e far evolvere l'autonomia dentro un quadro giuridico, economico ed istituzionale in forte trasformazione».