Vendere anabolizzanti è come spacciare droga
Chi vende sostanze dopanti, vende droga. L'affermazione non è azzardata: il nandrolone, steroide anabolizzante variante del testosterone, è inserito nelle tabelle del Testo unico sugli stupefacenti. Lo ha evidenziato il gip di Trento Francesco Forlenza in una sentenza destinata a fare scuola, una delle prime in materia, che assimila il traffico di sostanze dopanti allo spaccio - seppur di lieve entità - di stupefacenti, nell'ambito di un'indagine su un traffico internazionale di farmaci proibiti. Nove sono i patteggiamenti per pene da un anno e 4 mesi a un anno e 6 mesi di reclusione.
L'indagine è la «Steroizi», nata dall'operazione «Farmalake» che nel 2015 portò alla scoperta di un vasto giro di sostanze dopanti in cui erano coinvolti anche due farmacisti trentini. Gli accertamenti dei carabinieri del Nas, il Nucleo antisofisticazioni, portarono successivamente alla scoperta dei canali di approvvigionamento sull'asse Moldavia - Romania - Italia. Nell'autunno 2016 undici persone vennero arrestate dai carabinieri del Nas di Milano e di Trento, al termine dell'indagine coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di Trento con il pm Davide Ognibene. Vennero sequestrate circa 300mila confezioni di sostanze dopanti stoccate Romania, in attesa di essere distribuite in Italia. I farmaci erano destinati a sportivi ed a chi pratica il body boilding, e venivano assunti non tanto per migliorare le proprie prestazioni, quanto per aumentare la muscolatura anche a rischio della propria salute. Nelle confezioni sequestrate sono stati trovati anabolizzanti ad uso veterinario, ormoni diuretici e anoressizzanti, oltre al Nandrolone, sostanza inserita nell'elenco degli stupefacenti. Sei arresti vennero eseguiti in Romania e cinque in Italia (finì nei guai anche un militare di Ferrara), con perquisizioni domiciliari a casa di assuntori di sostanze dopanti nelle provincie di Ferrara, Firenze, Varese, Arezzo, Bergamo, Bologna, Como e Massa Carrara.
Differenti le scelte processuali: il militare andrà a dibattimento; rito abbreviato per un solo imputato, mentre per nove il procedimento penale si è chiuso giovedì con un patteggiamento. Il giudice dell'udienza preliminare ha accolto la tesi della procura in merito alla doppia accusa di traffico internazionale di sostanze dopanti e di spaccio, data la presenza del nandrolone tra i farmaci sequestrati. A tutti gli imputati è stata contestata l'associazione a delinquere.
Disposta dal giudice la confisca e poi la distruzione delle 300 mila confezioni fatte sequestrare dalla procura di Trento in Romania. I farmaci, che sul mercato nero del doping avrebbero garantito un'entrata di sette milioni di euro nelle tasche dei trafficanti, vennero poi trasferiti in Trentino a bordo di un camion scortato dalle forze di polizia di quattro paesi e depositati in un caveau. Tra le sostanze sequestrate c'era anche il Testovis, utilizzato per la cura dell'osteoporosi, e il Tamoxifene, prescritto nei casi di cancro alla mammella.