Santa Maria Maggiore, residenti all'attacco «Da sindaco e questore solo promesse»
«Da sindaco e questore solo promesse»
A Trento si è svolta la prima edizione della cena ecosolidale antidegrado. Nemmeno a dirlo, l'iniziativa ha occupato l'intera piazza Santa Maria Maggiore, mettendo al bando per qualche ora gli episodi di spaccio di droga e consumo smodato di alcolici che, è ormai noto, contraddistinguono questa parte della città. La cena, organizzata dalla Segreteria del tavolo dell'Economia Solidale Trentina, ha visto la partecipazione di circa 200 commensali.
«Piazza Santa Maria Maggiore - spiega Manuela Gualdi della Segreteria - è sede, ogni giovedì, del mercato dell'Economia Solidale Trentina. Il quale si compone di 14 stalli con ben 20 espositori che a rotazione propongono i propri prodotti biologici ed ecosolidali, in orario dalle 8 alle 13». Quella dello scorso giovedì si può, quindi, a tutti gli effetti considerare un'edizione speciale del mercato. Le ore pomeridiane sono trascorse all'insegna di laboratori per grandi e piccini. Poi l'aperitivo biologico e infine la cena a base di verdure biologiche provenienti direttamente dai banchi del mercato. «Alla luce del successo riscosso - conclude Gualdi - stiamo pensando di riproporre l'evento in un futuro non troppo distante».
Ma l'iniziativa non poteva non tenere in conto la quotidianità di piazza Santa Maria Maggiore. «Abbiamo pensato all'evento anche in termini - aggiunge - di rivitalizzazione del quartiere. Vivere e frequentare un luogo significa dargli vita, stare tutti insieme a tavola al fine di valorizzare il territorio ed eliminare le presenze e gli avvenimenti che lo portano al degrado». Non a caso anche l'Associazione Rinascita Torre Vanga ed i commercianti della zona, insieme al Gruppo alpini della Sezione di Trento, sono stati di grande supporto all'organizzazione della serata.
Stefano Borgognoni, rappresentante dei residenti, coglie l'occasione per criticare il sindaco Andreatta: «Si era impegnato - afferma - a garantire la presenza di vigili speciali, anche a piedi, e di presídi territoriali permanenti. Ma nulla è stato fatto. Nemmeno le ordinanze da lui stesso emesse vengono fatte rispettare». Poi punta l'indice verso il questore Massimo D'Ambrosio. «La presenza delle forze dell'ordine - dice - è sporadica ed inefficace, a bordo di volanti e non a piedi. E non si fa uso dei cani, che aiuterebbero a disturbare gli spacciatori. Del resto, per sua stessa ammissione, il questore ritiene che lo spaccio di droga al dettaglio sia un problema minoritario».