«Ecco perché faccio digiuno» Dellai a favore dello Ius Soli
L'iter della legge sulla cittadinanza per i figli dei migranti nati in Italia (lo Ius Soli) per ora non vede accelerazioni.
Lo sciopero della fame da parte di senatori, deputati e anche membri del governo Gentiloni al momento non sta dando alcun risultato.
Effetto collaterale di questo digiuno politico è sicuramente la discussione sulle cronache. Su Lettera 43 il filosofo Diego Fusaro, noto in Trentino anche per la sua partecipazione all’AlterFestival di Rovereto, ha criticato la «protesta del cibo» di quella sinistra - dice - che non ha scioperato «contro le riforme sociali lacrime e sangue né dinanzi a scene di ordinario fanatismo economico».
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«Nessuno di loro - che io sappia - ha digiunato quando è stato abolito l’articolo 18, né quando l’Ue mandò la sua letterina per imporre a costi durissimi per il popolo l’adattamento ai parametri europei. Né, ancora, al cospetto dei giovani costretti a migrare perché impossibilitati a vivere dignitosamente in un Paese che non è in grado di inserirli nel mondo del lavoro».
E ancora: «Nessuno di loro ha digiunato dinanzi alle aggressioni militari contrabbandate come missioni di pace e nettamente in contrasto con lo spirito e la lettera della nostra costituzione (Serbia 1999, Iraq 2004, Libia 2011, eccetera). Non uno, poi, che digiunasse dinanzi a scene di ordinario fanatismo economico come quelle di nostri connazionali che non arrivano a fine mese e sono costretti a vivere in miseria. Li vediamo, invece, intraprendere ora lo sciopero della fame in nome dello ius soli».
Ma perché molti politici appartenenti alla maggioranza di governo hanno deciso di fare lo “sciopero della fame”?
Sull’Adige di oggi il deputato Lorenzo Dellai, a capo del gruppo Democrazia Solidale - Centro Democratico alla Camera, ex presidente della Provincia di Trento, dà il proprio punto di vista.
«Da quando ho aderito alla proposta di una giornata di digiuno per sostenere la legge dello “Ius soli”, che ora è impantanata al Senato, molti amici (e anche i miei familiari, mentre domenica - essendo il mio turno - mi sono messo a tavola senza mangiare) mi hanno chiesto il senso di questa decisione».
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SITUAZIONE NON ORDINARIA
«Ho anche letto le dichiarazioni dei colleghi Giorgio Tonini e Vittorio Fravezzi, che condividono la legge ma ritengono un po’ strano che dei parlamentari digiunino per far pressione rispetto al Parlamento.
Capisco bene questo argomento, in larga parte più che fondato. E del resto, non è certo mio costume assumere iniziative di questo tipo. Eppure, ho pensato che - su questo tema - non siamo in una situazione ordinaria».
«NON C’È UN’INVASIONE DI MIGRANTI»
«Ormai ogni giorno i cittadini sono bombardati da messaggi falsi e strumentali a riguardo della questione degli stranieri. Si sta creando un miscuglio pericoloso, alimentato da una cultura della paura e dell’intolleranza che rischia non solo di essere più forte dei valori di solidarietà e di umanità, ma anche di prevalere sulla verità dei fatti.
La stessa rappresentazione che gran parte dei mezzi di comunicazione ogni giorno offre ai cittadini accredita l’idea di una “invasione” inesistente».
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DOVE GLI STRANIERI NON CI SONO
«Gli atteggiamenti più marcati di paura e di preoccupazione vengono espressi dalle comunità nelle quali neppure si vede l’ombra di presenze significative di stranieri. Questo avviene anche in Trentino. In una situazione di questo tipo occorre dare segnali forti e non equivoci. La politica deve assumere le proprie responsabilità anche nel raccontare la verità e nell’offrire chiavi di lettura razionali».
«NON C’ENTRANO GLI SBARCHI»
«Una di queste chiavi di lettura è che la legge sullo Ius soli non ha proprio niente a che vedere con gli sbarchi dei profughi, che pure hanno interessato il nostro Paese - se vogliamo stare ai fatti - in dimensioni molto minori rispetto ad altri Paesi europei; non parliamo poi delle situazioni dei profughi ospitati in Paesi già per loro conto in difficoltà, come il Libano o la Turchia».
GIOVANI ITALIANI
«La legge sullo Ius soli riguarda invece i bambini e i ragazzi minorenni ormai stabilmente e regolarmente in Italia. Riconoscere loro la cittadinanza - a fronte del rispetto di precise condizioni e non, come si dice, in modo automatico - è il modo migliore per consacrare anche sul piano giuridico un rapporto di diritti e doveri che ormai di fatto li lega da anni e li legherà al nostro Paese».
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«L’ITALIA HA BISOGNO DEI MIGRANTI»
«Il quale ha bisogno estremo di bambini e di giovani, essendo il secondo Paese al mondo per indice di invecchiamento della popolazione.
Lo Ius soli, in questo senso, va visto come parte di una politica che punta al superamento della nostra drammatica crisi demografica. Una politica che ha negli aiuti alla natalità e alle famiglie con figli l’altro suo pilastro principale, purtroppo ancora non adeguatamente strutturato e finanziato, nonostante i recenti importanti provvedimenti del Governo».
«I MIEI VALORI E IL DIGIUNO»
«Queste argomentazioni razionali rischiano però di scomparire nel frastuono delle parole forti dei “sovranisti” di ogni risma e nel clamore di chi denuncia invasioni e attacchi alla nostra cultura e alla nostra identità, facendo di ogni erba un fascio e trovando terreno fertile in una pubblica opinione già segnata dagli effetti della crisi e dalle incertezze sul futuro.
Ecco perché ho aderito alla proposta del digiuno. Per dare il mio piccolo contributo a far crescere una idea diversa, una lettura più vera e più razionale di questi fenomeni epocali, che abbiamo davanti come parlamentari ma anche come cittadini.
Non è una questione di calendario dei lavori d’aula, ma di cultura e di valori. Essenzialmente di futuro».