Trentino sferzato dalle raffiche di vento Decine di interventi dei vigili del fuoco
AGGIORNAMENTO
Il vento che dalla tarda serata di ieri sta interessando il nostro territorio ha prodotto raffiche anche superiori ai 100 km all’ora in alta quota e fino a 70-90 km/ora in alcune zone di fondovalle, in particolare nella Val d’Adige.
Contestualmente, il territorio provinciale è stato interessato da nuove nevicate: gli spessori di neve fresca, oltre i 1500 metri di quota, variano dai 15 ai 20 centimetri circa, mentre alle quote inferiori le precipitazioni hanno assunto carattere nevoso solo al termine della fase perturbata, con il deposito di limitate quantità di neve.
Da parte dei Vigili del Fuoco sono stati effettuati numerosi interventi sul territorio provinciale, in generale di lieve entità, una cinquantina quelli effettuati nella città di Trento; fra gli interventi di rilievo si segnala un tetto scoperchiato a Calliano e un parziale scoperchiamento alla scuola Arcivescovile; a Volano in questo momento è in corso un altro intervento per parziale scoperchiamento del tetto di un capannone. È stata inoltre chiusa la strada provinciale n. 2 - Folgaria diramazione Parisa, tra Fondo Grande e Serrada a causa della caduta di alberi.
Le condizioni di vento forte si protrarranno nelle prossime 18-24 ore, anche se probabilmente con intensità leggermente inferiori a quelle della scorsa notte. I fenomeni si attenueranno a partire dalla mattinata di domani per esaurirsi nella giornata di mercoledì.
Sul fronte delle nevicate: ovunque la neve ha subito un forte trasporto eolico, che ha determinato una disomogenea distribuzione al suolo; a tutte le quote versanti sottovento innevati si alternano a zone completamente erose.
Per quanto riguarda il pericolo valanghe, la situazione è delicata in alta quota, specie sugli apparati glaciali, dove è presente un manto nevoso continuo, con spessore totale di 60-80 cm e che si presenta talora stratificato, in virtù di alcuni eventi di precipitazione del mese di settembre, che avevano già portato neve con limiti di quota molto variabili.
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Per i prossimi giorni saranno pertanto possibili piccoli e medi scaricamenti di neve fresca da tutti i pendii ripidi in quota. Non si prevedono valanghe spontanee di dimensioni significative, ma specie lungo le zone di cresta e nei canaloni più incisi, dove la neve è stata trasportata ed accumulata maggiormente dal vento, distacchi di lastroni potranno essere provocati già con debole sovraccarico, ovvero con il passaggio di un singolo sciatore.
Sono state decine gli interventi dei vigili del fuoco trentini tra la notte scorsa e la giornata di oggi per i danni causati dal forte vento che, da nord, sta spazzando il Trentino, con raffiche violentissime, soprattutto in montagna.
Particolarmente colpita la Vallagarina e la città di Rovereto, come testimoniano le foto di Gianni Cavagna.
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Anche in Valsugana e in valle dei Mocheni in particolare, numerosi alberi sono stati abbattuti dal vento, creando disagi per la circolazione sulle strade di montagna.
Neve sopra i mille metri e forte vento, con raffiche fino ai 100 km all’ora nel fondovalle: questa la situazione meteo in Trentino dalla notte scorsa.
Un vento molto forte proveniente da nord, con forti raffiche di foehn, ha mobilitato questa mattina i vigili del fuoco. Alcuni danni ai tetti si registrano in Vallagarina. Numerosi gli interventi per rami spezzati e tegole pericolanti.
Se in quota c’è stato un brusco abbassamento delle temperature, con valori minimi sotto lo zero, nel fondovalle, per effetto del foehn, le minime sono in aumento, segnala Meteotrentino.
Intanto, in tema di maltempo, arriva la notizia che Trento, Borgo Valsugana e la Val Rendena sono al centro di «Life Franca» (acronimo di Flood Risk Anticipation and Communication in the Alps, progetto europeo triennale sulla comunicazione del rischio alluvionale e sull’applicazione delle tecniche di anticipazione agli eventi calamitosi.
Le tre località sono state individuate in base alla pericolosità alluvionale, alla vulnerabilità del territorio e alle attività economiche prevalenti (industria, agricoltura, turismo). Una prima fase del progetto ha visto l’analisi e la riorganizzazione di tutti i dati disponibili sul rischio alluvionale a livello trentino.
Nei prossimi mesi si svolgeranno incontri nelle tre aree studio del progetto, che coinvolgeranno diversi target e categorie di cittadini per un totale di 42 «focus group».
Il progetto, presentato al Muse di Trento ad un anno dall’avvio, coinvolge l’Università di Trento, l’Università di Padova, il Servizio Bacini Montani della Provincia autonoma di Trento, il Distretto idrografico delle Alpi Orientali, il Muse, e l’azienda Trilogis.