Conto da 29mila euro ad anziana Caldaista finisce sotto inchiesta

I controlli sulla caldaia di casa erano diventati un timore angosciante.  Un’anziana donna della Valsugana non ci dormiva più la notte temendo di incorrere in pesanti sanzioni da parte della Provincia.

La signora aveva paura di finire in chissà quali guai e per questo era diventata facile preda di un caldaista dai pochi scrupoli. Il tecnico è ora indagato per circonvenzione di incapace: nel giro di un anno si sarebbe intascato circa 29 mila euro per interventi di «manutenzione».

È stato il figlio dell’anziana donna a scoprire il possibile raggiro. Nel settembre scorso l’uomo ha sporto querela preso la Guardia di finanza dopo aver raccolto le confidenze della madre. La donna per mesi aveva vissuto una condizione di forte disagio: angosciata, chiedeva continui prestiti senza però confidarsi apertamente con i suoi familiari.
Gli sviluppi venuti dalle indagini (l’indagato è stato sottoposto a perquisizione)  hanno permesso di chiarire il quadro della vicenda che  secondo gli investigatori potrebbe integrare il reato di circonvenzione d’incapace.

Pare infatti che il caldaista, abusando della fiducia dell’ingnara anziana signora, la induceva ad eseguire costosi interventi di manutenzione della caldaia. Lavori che, secondo l’accusa, non solo non erano sempre necessari ma in alcuni casi non sarebbero neppure stati effettuati. Con l’importo pagato, di caldaie la signora ne poteva cambiare ben più d’una: nel giro di un anno l’artigiano consegnò alla cliente 29 ricevute per un totale di circa 29 mila euro. Ciononostante il caldaista risulterebbe evasore totale dall’anno 2008.

In particolare, secondo gli investigatori delle Fiamme Gialle, l’artigiano approfittava dell’ansia  e delle paure della vittima generate dal pericolo di incorrere in gravi sanzioni pecuniarie da parte degli ispettori della Provincia che compiono  controlli a campione sulle caldaie. La donna era molto preoccupata anche perché aveva ricevuto telefonate da improbabili tecnici provinciali.

Su queste strane chiamate sono in corso accertamenti specifici da parte degli inquirenti che hanno acquisito i dati relativi al traffico telefonico. Intanto, a tutela del denaro sottratto all’anziana donna, le Fiamme Gialle hanno chiesto alla procura di procedere con un sequestro preventivo sui beni dell’indagato in vista di una possibile confisca.

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