I rifugi del Trentino a portata di click
Altissimo, Tuckett e Vajolet sono i rifugi più «social» del Trentino, seguiti a breve distanza da Fuciade e Fraccaroli.
La classifica delle strutture alpine più fotografate e condivise sui profili dei visitatori è stata stilata dal Tavolo della montagna, nell'ambito del progetto «I luoghi dello sguardo, rifugi della bellezza» lanciato lo scorso 25 giugno in occasione della seconda edizione della Giornata europea dei rifugi montani. Al termine di una stagione straordinaria per quanto riguarda le presenze in quota, è stata infatti stilata una lista delle strutture apparse con maggiore frequenza sui principali social-network, attraverso le immagini condivise citando un'etichetta creata per l'occasione (#pft_rifugi).
I vincitori del concorso sono stati premiati ieri con un'apposita targa, nell'ambito di una conferenza stampa in cui è stato presentato anche il positivo esito del programma «Rifugio cardioprotetto», finalizzata all'acquisto di una decina di defibrillatori da distribuire nei rifugi più lontani dai centri di soccorso.
In questo caso, si è trattato di un'iniziativa di solidarietà, sempre promossa dal Tavolo della montagna, che è stata resa possibile dai ricavi ottenuti mediante la vendita del libro «Montagne senza vetta», di Massimo Dorigoni.
«I due progetti - spiega l'assessore provinciale al turismo Michele Dallapiccola - si inseriscono all'intero di un percorso di promozione e di valorizzazione dei nostri rifugi, un settore in cui l'amministrazione ha inteso investire fortemente, stanziando circa 20milioni di euro nell'arco di soli tre anni (una cifra nettamente superiore a quella messa a disposizione per il comparto da Bolzano). Ora, il nostro obiettivo, assieme a Trentino Marketing, è quello di creare nuove stagioni, ovvero di portare in vetta sempre più persone anche fuori dal periodo tradizionale dell'estate, offrendo opportunità anche in autunno e in primavera». Il progetto per il rifugio più fotografato e condiviso su «Instagram» è stato creato dal fotografo Alberto Bregani, già promotore del «Parco fotografico trentino». «L'idea - chiosa il professionista - è quella di andare incontro agli appassionati di fotografia, facendo conoscere le bellezze paesaggistiche delle nostre montagne».
Nell'arco di quattro mesi, l'iniziativa è comparsa in 1.096 «post», totalizzando oltre cinquecento menzioni. Per quanto riguarda, invece, le fotografie condivise, il rifugio Altissimo ha riscosso 1.919 condivisioni, il Tuckett 1.537, il Vajolet 1.317, il Fuciade 1.284 ed il Fraccaroli 1.025. Vicine alle migliaia, anche le immagini diffuse nel social-network per i rifugi Re Alberto, Brentei e Segantini.
Di tutt'altro genere, invece, il progetto per dotare le strutture in quota di apparecchiature salvavita, come quello ancora in corso legato all'acquisto ed alla fornitura di defibrillatori. Sostenuto dall'autore Dorigoni, al fine di diffondere alcune pratiche di primo soccorso in alta quota, il programma ha riscosso un vasto successo, comportando la raccolta di circa novemila euro.
«Le risorse - precisa Iva Berasi, direttrice dell'Accademia della montagna - derivano dalla vendita del libro, da incontri e da donazioni di privati o di associazioni culturali, che hanno sostenuto il progetto. La distribuzione dei defibrillatori avverrà nelle strutture più lontane e frequentate, secondo una lista stabilita dal tavolo (a cui aderiscono Sat, guide e scorso alpino e associazione dei gestori dei rifugi). In futuro sarebbe opportuno che ogni rifugio si dotasse di tale apparecchiature».